Catania (1546)

Scheda tecnica

Catania (1546)

di L. Righi

 

Fondazione del Monte di Pietà e carità: 19 gennaio 1546

Fondatore: sacerdote Tommaso Guerriero

 

Fondazione del Monte di Pietà: 22 marzo 1669

Fondatore: Agatino Paternò di Biscari

 

Fondazione del Monte di Pieta di Sant’Agata: 1735

Fondatore: alcuni nobili e prelati

 

Fondazione del Monte Grande di Pietà di Sant’Agata: 17 dicembre 1809

Fondatore: Corrado Maria Deodati, vescovo di Catania

Scheda storica

Diversi sono gli istituti pii istituiti fondati a Catania a partire dal XVI secolo, alcuni di questi vengono creati esclusivamente a fini caritatevoli, senza specifici intenti creditizi.

Il primo Monte di Pietà di Catania sorge, nel 1546, con funzioni assistenziali, promosso dal sacerdote Tommaso Guerriero che si recò presso il pontefice Paolo III per promuovere l’iniziativa. Amministrato da 7 rettori in rappresentanza degli ordini civici, il Monte opera nel campo dell’assistenza per tre secoli, solo verso l’ultimo decennio del Novecento il Monte viene incorporato nella congregazione di carità. Contemporaneamente operano altri istituti in città, il primo non ha lasciato tracce documentarie se non qualche sporadico riferimento nelle cronache locali che ne riconducono la fondazione al principe Biscari(22 marzo 1669). Il secondo istituto  attivo parallelamente fu il Monte di Pietà di Sant’Agata creato da alcuni patrizi ed ecclesiastici locali nel 1735. Questo Monte opera, con un tasso del 4%, fino al 1849.

Dai primi dell’Ottocento vieneattivato in città un nuovo istituto: il Monte grande di Pietà sotto il titolo di Sant’Agata. Il vescovo di Catania Corrado Maria Deodati riesce infatti ad ottenere dal Governo del Regno delle due Sicilie una rendita annua di 207 onze e 7 tarì da utilizzare per la fondazione dell’istituto. L’amministrazione del nuovo Monte viene affidata a 3 rettori (scelti fra i sacerdoti del capitolo della cattedrale, nobili e gentiluomini) nominati per la durata di un triennio dal vescovo della diocesi e da alcuni suoi collaboratori. Dopo un periodo di disordini contabili, frodi e malversazioni il Monte si trova in difficoltà patrimoniali finché, l’adozione di un sistema contabile più corretto e la sostituzione del personale, riporta l’ordine nell’istituto (nel 1861 l’istituto raggiunge un attivo patrimoniale di 234.275 lire).

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

Storia dei Monti di Pietà in Sicilia, a cura di S. Di Matteo e F. Pillitteri, Cassa di Risparmio per le province siciliane, Palermo, 1973.

 R. Pirri, Sicilia sacra, I, p.579.

 V. Amico, Catania illustrata sive sacra et civilisurbisCatanaeHistoria, p.II, pp.397-398 e p.III, pp.180-181.

Istruzioni date per lo buono regolamento del nuovo Monte di prestito sotto titolo di S.Agata, pp.7-24.