Milano (1483)

Scheda tecnica

Milano (1483)

Milano
di Emanuela Fraccaroli

Data istituzione Monte di Pietà: 1483 (primo tentativo di istituzione di una cassa di prestito presso la Chiesa di S. Giovanni in oleo ferventi ad opera di alcuni patrizi e plebei eccitati da padre Domenico Poncione dell’ordine dei francescani e da padre Colombano predicatore dell’ordine Serafico)
Il Monte vero e proprio viene istituito il 1 luglio 1496 con proclama ducale
Fondatore: Ludovico Maria Sforza

Scheda storica

Prima sede ufficiale in Santa Maria Segreta, zona Cordusio.

Il primo Statuto, emanato dallo Sforza, risale al giugno del 1497: il Capitolo era formato da dodici cavalieri milanesi che restavano in carica per un anno (al termine ne venivano scelti altri sei dopo un complesso ballottaggio fra nominativi proposti dai luoghi pii milanesi: dall’elenco venivano eletti due esponenti per porta); nel 1760 la carica venne portata a dodici anni.

Maria Teresa ordinò di assegnare al Monte oltre 385 mila lire, ottenute colla vendita del patrimonio del Monastero di Santa Caterina alla Ruota e, contestualmente, decise di dotare il Monte di una sede più consona e comoda. Fu così che venne acquistato il Soppresso Monastero di Santa Chiara, contrada dei Tre Monasteri (porta Comasina). Nuovo Piano di regolamento: il Monte sarebbe stato retto da un amministratore unico eletto dal Governo e il Capitolo (da sempre composto da Cavalieri patrizi scelti tra le fila della nobiltà milanese) sarebbe stato sciolto (anche se il provvedimento non sarebbe durato più di cinque anni, dato che nel 1791 il Capitolo sarebbe stato ripristinato da Leopoldo).

Del 20 maggio 1796 è la brutale spoliazione napoleonica di cui il Monte fu vittima, che costò un ammontare di £ 93722.19; una levata di 1152 pegni pari a £ 694499 (23 maggio) e un’altra spoliazione di £ 23025 (24 maggio). Conseguenza inevitabile, dal 1796 al 1804, fu la chiusura del Monte stesso.

Successivamente la concentrazione di tutti i Luoghi Pii milanesi nella Congregazione di Carità voluta da Napoleone nel 1807 riguardò lo stesso Monte che rimase amministrato dalla stessa fino al 1819 quando la Congregazione non venne definitivamente sciolta. Un nuovo Piano del Monte di Pietà in Milano fu emanato il 20 giugno 1810 (ministro dell’Interno Vaccari).

Nel gennaio 1825 venne adottato il sistema amministrativo del direttore unico che sarebbe rimasto in vigore fino al dicembre 1866, quando sarebbe stata una giunta composta da 4 membri nominati secondo la Legge sulle Opere Pie del 3 agosto 1862, a prendere in mano le redini della fondazione e degli altri istituti milanesi.

Il 26 agosto 1827 il Monte ottenne dalla Delegazione Provinciale il permesso di ricevere capitali a mutuo dal pubblico.

Il 7 marzo 1828 il Monte riacquistò la sua completa autonomia dalla Congregazione.

Il 30 ottobre 1841 venne aperta, in via Crocefisso numero 4326, una filiale dell’Istituto a cui poi venne incorporata l’attigua abitazione posta al numero 4328 di proprietà di certa Alemanni Brera.

Il 6 giugno 1863 venne rogato da Sormani uno atto di permuta col proprietario del fabbricato confinante, grazie a cui si operarono importanti modifiche nelle dipendenze annesse al palazzo di residenza (cfr. F. Calvi, pag. 138).

Un nuovo Statuto organico del Monte di Pietà venne emanato da Vittorio Emanuele II il 26 febbraio 1865.

Nel giugno 1866 venne soppressa la filiale di via Crocefisso e nello stesso anno si rese pubblico che da quel momento il Monte avrebbe ricevuto capitali a mutuo, senza restrizioni, corrispondendo un interesse pari al 5%. Da questo momento in poi numerosi provvedimenti amministrativi mutarono l’assetto organizzativo dell’istituto: un Regolamento venne emanato l’8 giugno 1877 ed un altro il 21 maggio 1878 da Vittorio Emanuele II.

Una pianta morale ed organica del Monte di Pietà venne presentata il 27 giugno 1892 dal Consiglio del Monte di Pietà ed approvata dalla Giunta Provinciale Amministrativa in data 21 luglio 1892, con provvedimento n. 2009 B.

Un regolamento per pensioni ed assegni fu approvato dal Consiglio d’Amministrazione del Monte di Pietà in seduta 10 aprile 1896 n. 657 e dalla Giunta Provinciale Amministrativa di Milano in seduta 29dello stesso mese, n. 1015-B.

Ancora un regolamento approvato dal Consiglio del Monte di Pietà in seduta 27 luglio 1897, n. 684; approvato dalla Giunta Provinciale Amministrativa di Milano in seduta 22 settembre 1897, n. 1859 B, che avrebbe separato nettamente la sezione pegno da quella bancaria. Un nuovo Statuto fu del 21 aprile 1910.

Nel 1933 il primo Presidente della Corte d’Appello di Milano affidò al Monte la gestione delle Aste giudiziarie, attività che prese posto nella sede (ancora intestata al Monte) di via Crocefisso n. 7.

In seguito alla Legge n. 745 sull’ordinamento dei Monti di Credito su pegno, la denominazione del Monte mutò da Monte di Pietà a Monte di Credito su Pegno.

Nel 1935 venne incorporato nel Monte milanese quello di Monza.

Nel 1939 venne aperta un’agenzia di pegno a Varese e venne inaugurata la prima agenzia cittadina.

Nel 1941 l’istituto venne iscritto nell’albo della Banca d’Italia.

L’anno seguente venne inaugurata la seconda agenzia cittadina in Corso Buenos Aires.

Nel ventennio 1945-65 vennero aperte dieci nuove agenzie e si crearono due dipendenze a Mantova e a Cremona.

Sede

La prima sede ufficiale del Monte (esclusa quella che ha ospitato la cassa dei prestiti collocata, secondo l’Anselmi, in un locale in via Nazzaro Pietra, ora Giulini, per poi trasferirsi presso una bottega con camere superiori c/o la Chiesa di S. Giovanni accanto a S. Simpliciano) fu un’abitazione – già di Tommaso Grassi – nei pressi di S. Maria Segreta (al civico 1454). La casa di proprietà della Fabbrica del Duomo per la quale il Monte corrispondeva un annuo affitto di £ 200 (poi aumentate a 220) venne acquistata dall’istituto per 2600 lire il 4 novembre 1528 con istromento di D. Angelino Confaloniere (notaio della Fabbrica). Nel 1523 la sede venne ornata con una porta scolpita dai lapicidi della Fabbrica del Duomo di cui sopravvive un prezioso bassorilievo (nel 1956) in marmo di Condoglia raffigurante la Deposizione; di pari epoca è una tavola fatta dipingere dal Civerchio raffigurante la Pietà, sullo sfondo Gesù e Maddalena. Annessa alla sede vi era anche una cappella [1], ricostruita ai tempi del Torre nel 1674, come una piccola rotonda, da Girolamo Quadrio (cfr. incisione c/o Biblioteca Ambrosiana, cod. 251 inf, f. 125) [della sede vi è una descrizione risalente al 1720, vedi fotocopia, Archivio del Monte di Pietà di Milano].

Il 1 marzo 1786 il Monte si trasferì, dopo averlo acquistato, nel Monastero di S. Chiara[2] (contrada dei Tre Monasteri, detta anche via della Cantarana dal nome di un canale vicino e dal rumoroso gracidare di rane – vd. Anselmi pag. 432) che da allora in poi assunse la denominazione di via Monte di Pietà (l’acquisto riguardò i 10/21 del Monastero per un ammontare di £ 57.148 – atto di acquisto rogato da Carlo Antonio Silvola il 17 marzo 1783- mentre la restante parte venne acquistata dal vicino Monastero di Santa Caterina in Brera).

Il pagamento da parte del Monte di Pietà fu reso possibile grazie alla “levatura” di 80 mila lire depositate presso il Monte Santa Teresa (parte di 300 mila, donategli da Maria Teresa).

Del 14 agosto 1783 è invece l’atto di cessione della sede e della Chiesa in Santa Maria Segreta ad Angelo Brambilla per l’annuo canone di 1425 lire. [vedere strumento Vincenzo del Majno, 14 agosto 1783].

Il 30 ottobre 1841 venne inaugurata in via Crocefisso, al numero 4326, una filiale dell’Istituto, a cui poi venne incorporata l’attigua abitazione posta al numero 4328 di proprietà di certa Alemanni Brera

Alla fine del 1800 vennero eseguiti dei lavori di ampliamento e rimaneggiamento sullo stabile in via Monte di Pietà, per dotare la sezione banca di un’entrata autonoma da quella del pegno; vennero create camere corazzate e un nuovo moderno magazzino per la custodia dei pegni voluminosi. La nuova sede venne inaugurata da Vittorio Emanuele III il 24 maggio 1906.

Nel 1939 venne aperta un’agenzia di pegno a Varese.

L’anno successivo venne inaugurata la prima agenzia cittadina del Monte di Credito su Pegno.

Nel 1942 venne inaugurata la seconda agenzia cittadina in Corso Buenos Aires e venne acquistato uno stabile in Monza destinato alla sezione pegno prima e a quella banca poi (il Monte monzese fu incorporato nel 1935).

Nel corso del secondo conflitto mondiale lo stabile di via Crocefisso venne pressoché distrutto, troncando l’attività legata alle aste giudiziarie.

Dal 1948 al 1968 si aprirono altre dieci filiali cittadine e si crearono due dipendenza in Cremona e Mantova.

Nel corso degli anni Cinquanta il Monte acquistò porzioni di terreno in aderenza alla sede di via Monte di Pietà 9 che resero possibile l’accesso alla proprietà del Monte sia dal lato est che da quello nord, operazione voluta per dotare la sezione banca di nuovi accessi, essendo insufficiente il lato prospiciente la via Monte di Pietà; l’operazione di ristrutturazione terminò nel 1963.

L’unico riferimento alla primissima localizzazione del Monte (all’originaria cassa) è quello contenuto in A. Anselmi, Milano storica nelle sue vie nei suoi monumenti, Arnaldo Forni Editore, Milano, 1933 (pag. 432). La sede in Santa Maria Segreta viene indicata al numero di mappa 177 da Marc’Antonio Barateri in “La gran città di Milano”, Milano 1629 incisione (Civica Raccolta Stampe A. Bertarelli Milano, riprodotta in Virgilio Vercelloni, Atlante storico di Milano, città di Lombardia, Milano 1987 pag. 64); di nuovo è descritta al numero 179 in Serviliano Lattuada, Descrizione di Milano ornata con molti disegni in rame, Tomo V, pag. 23 (numero 179), Milano 1738. Sempre la medesima sede compare quindi nella mappa catastale della giurisdizione di Porta Comasina (ASMi).

La sede dell’attuale via Monte di Pietà, invece, si trova indicata nelle seguenti mappe:

Giacomo Pinchetti, “Città di Milano”, Milano 1801, incisione (Civica Raccolta Stampe A. Bertarelli Milano, riprodotta in Virgilio Vercelloni, Atlante storico, cit. pag. 88); in Corpo degli Astronomi di Brera, “Pianta della città di Milano pubblicata dall’Amministrazione municipale”, 1814, incisione (Civica Raccolta Stampe A. Bertarelli Milano, riprodotta in Virgilio Vercelloni, Atlante storico, cit. pag. 98); in Giovanni Brenna, “Pianta della città di Milano”, Milano, 1826, incisione (Civica Raccolta Stampe A. Bertarelli Milano, riprodotta in Virgilio Vercelloni, Atlante storico, cit. pag. 104); in Leone Zufoli, “Nuovo panorama geometrico-orografico-pittoresco di Milano”, Milano 1844, incisione acquerellata (Civica Raccolta Stampe A. Bertarelli Milano, riprodotta in Virgilio Vercelloni, Atlante storico, cit. pag. 108); in Imperial Regio Osservatorio Astronomico di Brera, “Pianta della Regia città di Milano”, Milano 1844, (Civica Raccolta Stampe A. Bertarelli Milano, riprodotta in Virgilio Vercelloni, Atlante storico, cit. pag. 112), in “Milano come è al giorno d’oggi”, Milano 1868, incisione acquerellata, Milano Collezione Privata (riprodotta in Virgilio Vercelloni, Atlante storico, cit. pag. 122)

Il Monte, sia nella sua originaria collocazione nella casa di Tommaso Grasso presso S. Maria Segreta (Cordusio) che in quella successiva (Monastero S. Chiara nella Contrada dei Tre Monasteri, ora via del Monte di Pietà, ha da sempre avuto una collocazione centralissima nel contesto cittadino; le due filiali – in via Crocefisso ed in Corso Buenos Aires – ne hanno garantito una miglior accessibilità anche per coloro che provenivano dalla zona sud e nord della città (anche se l’ubicazione delle filiali resta comunque a sua volta molto centrale).

Per la sede in S. Maria Segreta: nel 1523 la sede venne ornata con una porta scolpita dai lapicidi della Fabbrica del Duomo di cui sopravvive un prezioso bassorilievo (nel 1956) in marmo di Condoglia raffigurante la Deposizione; di pari epoca è una tavola fatta dipingere dal Civerchio raffigurante la Pietà, sullo sfondo Gesù e Maddalena.

Per la sede in via Monte di Pietà: disegno del Piermarini; quadro del Cerano tuttora conservato nella sala consigliare della Banca Regionale Europea.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

Albini G., Il denaro e i poveri. L’istituzione dei Monti di Pietà alla fine del Quattrocento, in Zardin D.(a cura di), La città e i poveri. Milano e le terre lombarde dal Rinascimento all’età spagnola, Milano, Jaca Book, 1995, pp. 59-70.

Albini G., Sulle origini dei Monti di Pietà nel Ducato di Milano, Archivio Storico Lombardo, CXI, 1985, pp. 67-112.

Antoniazzi Villa A., A proposito di ebrei, francescani e Monti di Pietà: Bernardino de Bustis e la polemica antiebraica nella Milano di fine 400, in «Il francescanesimo in Lombardia. Storia e arte», Milano 1938, pp.49-52.

Argenti A., Il Monte di Pietà in Milano, in «La Martinella di Milano. Echi dell’anima lombarda», dicembre 1948, anno II, fasc. XII, pp. 211-215.

Argenti A., Il Monte di Pietà in Milano (nel XVIII e XIX secolo) in «La Martinella di Milano. Echi dell’anima lombarda», gennaio 1949, anno III, pp. 14-19.

Argenti A., Il Monte di Pietà in Milano (nel XX secolo) in «La Martinella di Milano. Echi dell’anima lombarda», settembre 1949, anno III, pp. 190-194.

Barbieri G., Economia e politica nel Ducato di Milano (1368-1535), Milano 1938.

Barbieri G., Un personaggio del Manzoni nei documenti archivistici del Monte di Pietà di Milano, in «Archivi Storici delle Aziende di Credito I», 1956, pp.3-34.

Bascapè G.C., Appunti e notizie, in «Archivio Storico Lombardo», II(1935), p. 524.

Biscaro G., I primordi dei chiostri minoratici a Milano, in «Archivio Storico Lombardo», XVII(1912), pp. 168-173.

Biscaro G., Note di storia dell’arte e della cultura a Milano dai libri mastro Borromeo (1427-1478), in «Archivio Storico Lombardo» I(1914), p. 76.

Calvi F., Vicende del Monte di Pietà in Milano, Milano, Tipografia Pietro Agnelli, 1871.

Chabod F., Storia di Milano all’epoca di Carlo V, Torino 1971, pp. 320-372., Milano, 1983, pp. 115-129.

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Compostella, Piero, Il più antico istituto di credito milanese, Milano, Alfieri e Lacroix 1941

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Compostella P., Il Monte di Pietà di Milano. L’istituto nella storia e nella vita milanese attraverso i secoli XV e XVI, Milano, Banca del Monte 1973.

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Crepas E., Il Monte di Pietà di Milano, in «Rivista della Beneficenza Pubblica», XXIV (1896), pp. 37-42.

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Riferimenti archivistici

Una descrizione (però del tutto inattendibile) di ciò che è compreso nell’archivio (oggi conservato presso la BRE, sede di Milano) si trova nell’indice redatto dall’Abi nel 1956. L’archivio si compone di serie quasi complete di documenti di tipo contabile (Libri Mastri, Libri Cassa) e di tipo amministrativo (Libri delle Ordinazioni Capitolari, Statuti, Regolamenti sulla pignorazione etc)

[1] Dizionario della Chiesa Ambrosiana, vol. IV, Milano Ned

[2] Il Monastero di Santa Chiara (che insieme a quello di S. Agostino Nero e di Santa Maria da Biassono, ricostruito sul già esistente monastero di Santa Maria d’Aurona, dava il nome alla via) risaliva al 1448, mentre il successivo rimaneggiamento dello stabile venne affidato al Piermarini (mappe conservate c/o ASM Fondo Commercio, p.a. cart. 64) per un totale di £ 125,538.