Montoro

Scheda tecnica

Montoro

Montoro
di P. Avallone

Data istituzione Monte di pietà: 1611
Fondatore: Donna Dorotea Spinelli contessa di Altavilla

Scheda storica

La Contessa Spinelli, vedendo la grande povertà e l’aumento del numero di poveri bisognosi nella terra di Montoro,  decise di fondare ed erigere un monte nella venerabile Chiesa di S. Maria di Loreto di Torchiati casale di Montoro, con capitoli simili a quelli che vennero concessi mediante la relazione del cappellano maggiore ai monti delle città di Sanseverino, costruito nell’ospedale di S. Iacono, e delle città di Avellino e Nola e in altri luoghi. Affinché possa essere riconosciuta la capitolazione del suddetto monte, verrà inviata una copia autenticata del privilegio spedito alla regia cancelleria dal conte di Miranda allora viceré in questo regno, con la data del 31 maggio 1592. Nella suddetta capitolazione Il monte verrà istituito e governato sotto il favore e la protezione di Sua  Maestà, e nel suo operato non dovrà mai intervenire né si dovrà dar conto alla “Fabbrica di Roma” né al Monsignore ………. di Salerno, né a nessun altro superiore; pare che siano stati inseriti 2 paragrafi nuovi per i quali si chiede il privilegio.

Il monte verrà aperto un giorno alla settimana, in genere la domenica o una giornata più comoda dopo il vespro, ed in quel giorno si potranno impegnare e riscattare i propri beni.

Il denaro ricavato dal monte potrà essere utilizzato solo per le attività suddetta, ed i governatori non potranno essere costretti da nessuno e per nessuna ragione ad operare diversamente da quanto prescritto, altrimenti risponderanno personalmente e di propria tasca al monte.

Verranno prestati a ciascuno pochi denari in cambio di pegni di poca valuta. Scaduto il termine per il riscatto dei propri pegni, essi potranno essere venduti senza richiesta o decreto di corte e se si dovesse ricavare più della cifra prestata, l’eccedente sarà restituito al proprietario del pegno.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

A.S.Napoli: CM, SC, fs. 1182, inc. 53, 65; Exequatur, reg. 22, ff. 192v-197; SC, fs. 1200, inc. 1.