Pieve (1495)

Scheda tecnica

Pieve (1495)

Pieve di Cento (BO)

data istituzione Monte di Pietà: 1501
fondatore: Beato Giacomo della Marca, Giacomo da Bobbio, Michele da Carpi e Giovanni da Argenta

data istituzione Monte frumentario: 1571?

Scheda storica

Per il Monte di Pieve di Cento sono incerti sia la data di istituzione che il fondatore. Il primo statuto fu approvato in via provvisoria nel 1501, ma il Monte era con ogni probabilità già operante da alcuni anni, come testimoniano alcune suppliche inviate dalla comunità al cardinale Giuliano della Rovere, vescovo di Bologna, per perorare l’approvazione degli Statuti. La ratifica canonica ufficiale giunse molto più tardi, il 19 agosto 1555, durante la visita del cardinale Campeggi. Anche la paternità del Monte è incerta. Il nome più probabile è quello del Beato Giacomo della Marca, minore osservante, ma a Pieve predicarono anche Giacomo da Bobbio e Michele da Carpi, entrambi appartenenti all’Osservanza francescana. Per i capitoli del 1501 si deve invece chiamare in causa Fra Giovanni d’Argenta. Il modello adottato per il Monte di Pieve, così come per il vicino Monte di Cento, fu quello di Faenza, istituito dal Beato Bernardino da Feltre, il padre del movimento.

Il Monte era affidato alla sorveglianza di dieci conservatori (otto laici e due ecclesiastici) che rimanevano in carica un anno. La loro nomina spettava al consiglio generale di Pieve, affiancato dal guardiano del convento di S. Francesco e dall’arciprete di Pieve. Oltre all’attività di prestito di piccole somme su pegno, al tasso moderato del 5%, il Monte svolgeva anche l’attività di deposito e di prestito di denaro. Durante il tumultuoso periodo dell’occupazione francese a cavaliere fra ‘700 e ‘800 il Monte subì gravi danni, forse a causa di sovvenzioni forzose alle autorità, forse a causa della corsa al ritiro di pegni e depositi da parte di clienti intimoriti. Dopo un lungo periodo di stenti e difficoltà il Monte chiuse per mancanza di fondi nel 1926. La gestione della sezione pegni fu assunta nel 1932 dalla Cassa di Risparmio di Cento, che assorbì formalmente l’antico Monte nel 1941.

Il Monte ha vauto sede fin dal ‘500 in alcuni locali adiacenti la piazza. L’antico accesso al Monte, contraddistinto da una immagine affrescata della Pietà, è ancora oggi visibile al numero 4 dell’attuale via Garibaldi.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

R. Calzolari, La comunità ebraica e il Monte di Pietà a Pieve di Cento in età moderna, tesi di laurea, Univ. Studi di Bologna, a.a. 1991-92.

M. Cecchelli, La Cassa di Risparmio di Cento. Centovent’anni di vita (1859-1979), Cento 1980, vol. II, pp. 219-228; 264-309.

Riferimenti archivistici:

Il corpo più cospicuo della documentazione relativa al Monte di Pietà è conservato presso l’archivio dell’Ospedale di Santa Maria di Pieve di Cento, depositato presso l’Archivio Comunale. Altri documenti sono reperibili presso la sezione antica dell’Archivio Comunale, l’Archivio di Stato di Ferrara, l’Archivio Arcivescovile di Bologna (Miscellanee Vecchie), l’Archivio Parrocchiale e l’Archivio Storico della Cassa di Risparmio di Cento..

Del Monte frumentario risultano due buste presso l’archivio comunale.