Poggio Nativo

Scheda tecnica

Poggio Nativo

Poggio Nativo
di F. Lazzari

 

Data istituzione Monte di pietà: 1592
Fondatore: Pietro Pisauri

Scheda storica

Da un opuscolo edito alcuni anni or sono dal Comune di Poggio Nativo, dove veniva tracciata una sintetica storia della cittadina, si poteva apprendere che il Monte di pietà venne istituito nel 1592, unitamente al Monte frumentario, con una dote di trenta ducati annui lasciati in legato dall’illustre concittadino Pietro Pisauri. Il capitale del Monte fu accresciuto da un’offerta di venticinque scudi da parte di Lucrezia Anguillara Savelli e dalla ancor più cospicua donazione di 322 scudi e 27 denari da parte del cardinale Rusticucci, vescovo di Sabina. La loro amministrazione era devoluta al Consiglio dei Venticinque.

Conferma indiretta di queste notizie, poiché non è stato possibile risalire alla fonte archivistica e/o bibliografica, è data dall’unico documento pervenuto relativo al Monte di pietà e conservato presso l’archivio comunale. Si tratta di un registro di depositi e di prelievi che copre un breve periodo di otto anni, dal 1617 al 1625.

Da esso possiamo apprendere che il Monte era sottoposto alla presidenza dell’arciprete di Poggio Nativo – allora Francesco Marenghi –amministrato da un Camerlengo e da almeno quattro deputati.

I locali dell’istituto servivano sia come deposito “delli denari” sia come deposito del grano che veniva comprato durante il periodo estivo con il capitale del Monte. “Adì 16 agosto 1619 alla presenza del sig. Francesco Marengo arciprete et Giuseppe Savo furono contati scudi cento e diciotto da Belardino Francisci et Laurentio Scoppettiesi administratori overo deputati del Sacro Monte in absentia de lor compagni, quali scudi 118 stavano nella cassa del Monte et da essi furono consegnati alli novi depositari cioe Paolo Alameni, Curzio Pascheni et Mariano Pateto, quali dinari essi novi deputati li remisero in cassa et così consegnarono scudi 50 a Giuseppe Sacco nuovo Camerlengo per comprare il grano come apparisce cinque carte più innanzi, con il ricevuto di sua propria mano sotto il soprascritto giorno. Le chiavi della porta e della cassa et granaro di detto Sacro Monte furono distribuite in questo medesimo”.

Possiamo quindi comprendere come i depositi del Monte servissero ad acquistare il grano per la stagione di semina, mentre in mancanza di ulteriori elementi, non possiamo documentare né l’attività di prestito contro pegno dell’istituto né la sua possibile evoluzione e durata. Molto probabilmente l’istituto, nonostante la denominazione di Monte di pietà, svolgeva solamente operazioni di distribuzione del grano come effettivamente documentato per i Monti di Monteleone Sabino, Contigliano, Roccantica e Mompeo.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

Archivio Storico Comunale di Poggio Nativo, Monte di Pietà, Registro di entrate e uscite, 1617-1625.