Poli

Scheda tecnica

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Poli
di F. Lazzari

Data istituzione Monte di pietà: ante 1724
Fondatore: Don Giuseppe Lotario Conti

Scheda storica

Le scarne notizie del Monte di pietà di Poli emergono dagli atti conservati presso l’archivio comunale e sono relative alla disputa tra il duca Leopoldo Torlonia e la locale Congregazione di Carità sostenuta da alcuni consiglieri comunali, circa l’amministrazione del Monte. La vicenda risale agli inizi del Novecento quando per le disposizioni legislative vigenti ogni istituto dovette dotarsi di un nuovo statuto organico. Nel 1901 il duca Torlonia scrisse al sindaco di Poli, Cesare Pelliccioni, allegando una copia dello statuto del Monte di pietà con richiesta di approvazione da parte del consiglio comunale, cosa che effettivamente avvenne in data 14 marzo 1902, ma che fu subito contestata – poiché il consiglio non era stato convocato regolarmente – tramite ricorso alla Prefettura. Quest’ultima accogliendo le riserve di alcuni consiglieri annullava la delibera e invitava il sindaco a far approvare nuovamente lo statuto del Monte di pietà ai sensi di legge. Nella bozza di statuto inviata dal duca Torlonia, in cui egli si riservava la nomina del montista che doveva rimanere in carica tre anni, si poteva leggere come il Monte di pietà di Poli “istituito già dalla famiglia Conti” venisse “ripristinato e accresciuto dalla famiglia Torlonia a beneficio della popolazione di Poli” con il nome di Monte di pietà Torlonia.

Il Monte di pietà era stato effettivamente eretto agli inizi del Settecento con i sopravanzi del Monte frumentario. Entrambi gli istituti erano stati istituiti da Don Giuseppe Lotario Conti [1651 – 1724] fratello di papa Innocenzo XIII e Principe assistente al Soglio pontificio. Nel 1787 il capitale del Monte di pietà ascendeva a circa 200 scudi. Il Monte era gestito dalla famiglia Conti che decideva autonomamente l’elezione dei suoi funzionari senza alcun ausilio della Comunità. Per questa ragione non vi è traccia dell’istituto tra le voci del bilancio della Comunità a cavallo dei due secoli, così come nelle varie richieste al Buon Governo, nella seconda metà del XVIII secolo, per prendere scudi a censo al fine di provvedere a sfamare le persone che rischiavano di morire di fame a seguito delle ripetute carestie.

Nella lettera del 30 marzo 1902 indirizzata al Prefetto della provincia di Roma, con la quale ricorrevano contro l’approvazione dello statuto, i consiglieri, oltre a ribadire come il duca Torlonia si fosse impegnato già nel 1899 a cedere l’amministrazione alla Congregazione di Carità, mettevano in evidenza come il Monte fosse sempre stato comunale e non si comprendevano le ragioni per cui si sarebbe dovuto chiamare Torlonia; si ribadiva inoltre che non poteva essere sistemata la questione del Monte di pietà senza che fosse regolata quella del Monte frumentario dal quale il primo traeva origine.

La vertenza andò avanti per qualche tempo senza che nessuna decisione venisse presa al riguardo, la vicenda dovette comunque risolversi a favore della Congregazione di Carità poiché da una nota del sindaco Luigi Montotti del 1907, si evince come le opere pie esistenti in Poli fossero allora tutte amministrate dalla Congregazione.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

Archivio Storico Comunale di Poli (ASCP), Congregazione di Carità (CDC), b. 1.

Archivio di Stato di Roma (ASR), Buon Governo (BG), IV, Visita Massi 1787, b. 626, c. 175; BG, II, Poli, b. 3669, b. 3671, 1797-1806.