Recanati

Scheda tecnica

Recanati

Recanati

Data istituzione:1468

Fondatore: Domenico da Leonessa

Scheda storica

Il 3 aprile del 1468 venne approvata con 180 voti favorevoli ed uno contrario la proposta di istituire un Monte di pietà. Auspici e promotori dell’iniziativa i predicatori francescani, soprattutto nella persona di frate Domenico da Leonessa, che nella Quaresima di quell’anno si erano portati a Recanati. Il capitale iniziale del Monte, che gli Anziani stabilirono dovesse essere di 5000 ducati, fu costituito parte con alcuni depositi del Comune, parte con l’introito derivante dalla vendita dell’appalto del dazio degli Animali.

I primi capitoli del Monte statuirono che la reggenza dell’Istituto fosse destinata ad una Congregazione composta da quattro ufficiali, uno per ogni quartiere della città, eletti dal Consiglio dei Duecento. I denari e i pegni del Monte dovevano essere depositati nella Torre del Comune. La loro custodia era affidata a dei turrieri che di notte vi avrebbero dovuto risiedere.

La reiterata ingerenza del Comune nella gestione del Monte, che si era tradotta nel continuo prelievo di capitali , fece sì che nel 1507 i capitoli venissero riformati. Gli Anziani stabilirono che la reggenza del Monte fosse destinata ad un solo ufficiale non residente a Recanati, ma bensì proveniente da una fra le quindici città, distanti almeno dieci miglia dalle suddetta. I requisiti previsti per ricoprire l’ufficio erano la buona fama, l’età matura, e il possesso di alcune conoscenze indispensabili per poter espletare l’incarico, quali saper scrivere. L’ufficiale avrebbe percepito regolare stipendio e dimorato in una abitazione destinatagli dal Comune ad uso gratuito.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

B. Ghetti, Gli Ebrei e il Monte di pietà di Recanati nei secoli XV e XVI, da “Atti e memorie della R. Deputazione di storia patria per le province delle Marche”, n.s., IX, 1913, pp. 377-434.

G. Pagnani, Il Monte di pietà di Fermo e Recanati e la priorità di quello di Ascoli, da “Atti e Memorie. Deputazione di Storia Patria per le Marche”, 87, 1982, pp. 455-476.