Roma (1539)

Scheda tecnica

Roma (1539)

Roma
di F. Lazzari

 

Data istituzione Monte di pietà: 1539
Fondatore: fra Giovanni Maltei da Calvi

Scheda storica

Il Monte di pietà di Roma risulta essere il solo istituto laziale al quale sono stati dedicati, giustamente, saggi e specifici studi che formano una vasta e completa letteratura.

La sua storia va, in ogni modo, tenuta separata dalle similari istituzioni che vennero erette nei piccoli e medi centri del territorio laziale. Il Monte di pietà di Roma fu caratterizzato da specifici eventi che ne contrassegnarono sviluppo e ruolo nel corso dei secoli. Fondato con le caratteristiche di piccolo credito assistenziale, non diversamente dagli altri Monti laziali, esso fu protagonista di mutamenti strutturali che ne cambiarono la stessa natura economica.

Il Monte venne fondato dal francescano Giovanni Maltei da Calvi e approvato da Paolo III con la bolla Ad sacram Beati Petri sedem del 9 settembre 1539. Similmente ad altre istituzioni di carità anche il Monte fu gestito da una confraternita denominata S. Maria del sacro Monte di pietà. Nel corso del XVI secolo, soprattutto tramite l’opera dei cardinali protettori, Francesco Quinones, Rodolfo Pio di Carpi e nel 1564 Carlo Borromeo, la confraternita e il Monte ottennero numerosi riconoscimenti pontifici. Al Borromeo sono attribuiti gli statuti redatti nel 1565.

Nel 1584 venne conferito al Monte il Banco dei Depositi cosa che diede una svolta radicale all’istituzione. Con il breve Inter multiplices Gregorio XIII dispose che tutti i depositi legali e giudiziali superiori a cinque scudi, dovessero essere effettuati esclusivamente presso il Monte. Le somme depositate vennero quindi utilizzate per l’attività di credito su pegno, che registrò una graduale riduzione del tasso d’interesse fino a raggiungere, nel 1636, la completa gratuità per i prestiti non superiori ai trenta scudi.

Da questo momento il Monte di pietà di Roma iniziò il lungo cammino che lo avrebbe portato ad essere il cuore pulsante di tutta l’ammini-strazione pontificia. Nel 1611 Paolo V, con il chirografo dell’11 ottobre, riconobbe al Monte l’esercizio del credito agrario a favore dei proprietari terrieri nelle province laziali di Marittima e di Campagna per somme che andavano dai 1000 ai 2000 scudi.

Questo lungo percorso trovò il suo compimento con il chirografo di Benedetto XIV del 31 luglio 1743 con il quale furono trasferite presso il Monte la Depositeria della Camera Apostolica e la Tesoreria segreta, fino ad allora sempre appaltate ad un banchiere privato, assegnando così di fatto all’istituto la gestione del tesoro pontificio.

Ultimo passo, che ne suggellò il ruolo di Banca Centrale dello Stato, fu il conferimento delle attività di zecca nel 1749.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

D. TAMILIA, Il Sacro Monte di Pietà di Roma. Ricerche storiche e documenti inediti, Roma, 1900.

F. ARCELLI, Il Sacro Monte di Pietà di Roma nel XVI secolo (1539-1584) dalla costituzione del Monte all’assegnazione del Banco dei Depositi, Napoli, 2004.