Treviglio

Scheda tecnica

Treviglio

Treviglio (BG)
di Emanuela Fraccaroli

Data istituzione Monte di Pietà: 14 ottobre 1623 (atto notarile rogato da Gerolamo Compagnoni)
Fondatore: Giovanni Pietro Terni, detto Franzoli, abitante in Treviglio Porta Turris, ma originario di Fontanella

Scheda storica

Nel suo testamento del 14 ottobre 1623, Gio. Pietro Terni istituisce come erede universale il venerando Priore della Confraternita del SS. Sacramento di Treviglio con l’obbligo, «in termine d’anni quattro o sei doppo la mia morte a costituire nel presente Castello di Treviglio un Luogo Pio qual sia dedicato e si nomini il Monte di Pietà; per qual Monte, detti Signori, Priore et Consiglio, siano obbligati far servire per l’amore di Dio delle mie entrate a ciascuna persona del presente Castello, nel modo e forma che si fa et è solito farsi al Monte di Milano o Caravaggio con che non si presti più di Lire 6 per ciascuna persona e per ciascuna volta». Per il prestito bisognava quindi utilizzare le proprietà lasciate alla moglie, alla cui morte la Confraternita ne sarebbe entrata in possesso. In caso la Confraternita non volesse accettare il legato, questo sarebbe dovuto passare alla Scuola del Santo Rosario in Treviglio e poi alla Scuola di San Giuseppe. Il Terni morì l’11 gennaio 1624. Quattro anni dopo la morte del Terni, la Confraternita inviò una lettera firmata dal priore Ferrandi al Prevosto, in cui confermava di accettare l’eredità e di poter esercitare la propria autorità sui beni ereditati. I beni del Terni vennero quindi venduti; la Confraternita ne ricavò una partita di lire 14 mila per dare avvio al Monte di Pietà, trattenendo per sé un aia in «via di Brignano» ed alcuni terreni il cui frutto serviva per pagare il personale addetto all’amministrazione del Monte (la rendita era pari a lire 120 milanesi).

La sede del Monte fu inizialmente posta tra via Sangalli e via San Martino, chiamato poi proprio per questo motivo Vicolo della Pietà fino al 1869, quando divenne il proseguimento di via Rozzone.

All’inizio era richiesto solamente uno scudo per ogni pegno; nel 1658, l’esercito francese guidato dal Duca di Modena spogliò il Monte di tutti i suoi beni e di tutti i pegni, cosicché lo stesso fu costretto a chiudere i battenti.

Il Monte rimase chiuso dal 1658 al 1728, anno in cui la Confraternita decise di vendere l’aia e ciò che restava dei beni ereditati dal Terni per dotare il Monte di un capitale congruo per la sua attività (per anni la Scuola aveva goduto dei frutti del capitale senza concedere pegni); al ricavato della vendita si aggiunsero 1500 lire che si diedero al tesoriere del Monte per il suo funzionamento. La nuova sede venne aperta presso l’Ospedale dei Pellegrini sul lato sinistro della Basilica di San Martino, e si decise che la somma dei prestiti non avrebbe potuto superare i cento zecchini del fondo. Ai pignoranti si continuava a sovvenzionare non più di uno scudo per pegno; i pegni erano conservati per due anni senza interesse, dopo i quali si provvedeva a venderli. Il Monte si tratteneva il valore del prestito, l’eventuale di più si restituiva al pignorante. Nel 1787 i prestiti non dovevano eccedere le 6 lire per ciascun pegno. Il fondo del Monte nel 1781 era di lire 1500. Nel 1793 furono concessi 103 pegni per un importo pari a lire 595,7. Dopo il 1808 non si parla più del Monte di Treviglio.

La sede del Monte fu inizialmente posta tra via Sangalli e via San Martino, chiamato poi proprio per questo motivo Vicolo della Pietà fino al 1869, quando divenne il proseguimento di via Rozzone. All’indomani dello spoglio subito dai francesi e della successiva riapertura nel 1728, la nuova sede venne aperta presso l’Ospedale dei Pellegrini sul lato sinistro della Basilica di San Martino.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

P. Perego, I. Santagiuliana, Storia di Treviglio, Bergamo, 1987

G. Abati, “De’ monti di pietà pecuniari e da grano” nelle terre della “Bassa pianura lombarda” tra Adda e Serio, in Quaderni della Gera d’Adda, n. 8, 2002

Riferimento archivistico: Archivio Storico Parrocchiale Treviglio, Manoscritto di Giovanni Galliari, Monte di Pietà di Treviglio – Quadro del suddetto Monte, 10 maggio 1808.

Riferimenti archivistici

Alla Soprintendenza archivistica non risulta nessun archivio riguardante il Monte di Pietà di Treviglio; le poche notizie relative al Monte si sono rinvenute all’Archivio di Stato di Milano e all’Archivio Parrocchiale di Treviglio.