Treviso (1496)

Scheda tecnica

Treviso (1496)

Treviso
di Elena Svalduz

Data istituzione: 14 luglio 1496, con delibera del Consiglio cittadino.
Fondatore: Fra Domenico Ponzone

Scheda storica

La fondazione dell’istituto viene approvata dal Senato con decreto 11 agosto 1496 (sottoscritto dal doge Agostino Barbarigo il 18 agosto 1496), insieme agli statuti e alle norme che ne regolano il funzionamento.

Si conoscono tre redazioni dei capitoli del Monte. La prima è quella presentata nella seduta del Maggior Consiglio cittadino del 14 luglio 1496; la seconda è allegata all’approvazione del Senato; la terza è trascritta in un registro cinquecentesco conservato presso l’archivio storico del Monte.

Sedei

Prima sede (Monte sopra S. Maria delle Carceri): sala vecchia del Consiglio, sopra la Chiesa di S. Maria delle Carceri, posta “supra platea piscaria”, in piazza della Pescaria, in prossimità di piazza dei Signori.

Ampliamento (1527): i Conservatori decidono di aggiungere un’altra stanza, per collocarvi la cancelleria.

Ampliamento (1550): i Conservatori avanzano una richiesta analoga al Consiglio cittadino.

Ampliamento 1561 (Monte sopra San Vito): magazzini sopra la Chiesa di San Vito.

Stanza del palazzo pubblico: nel 1740, il Senato concede al Monte di Pietà l’uso della stanza del palazzo pubblico, posta al piano terra.

Ampliamento 1761 (Monte Nuovo): costruzione della nuova fabbrica, in piazza della Pescaria.

La sezione occupata dalla prima sede del Monte di Pietà prospetta sull’omonima piazza con una facciata di intonaco bianco su due livelli che presenta finestre rettangolari al piano nobile e quadrate nel sottottetto; vi si accede dal portale lunettato affiancato da un negozio ora inglobato nell’istituto bancario. L’edificio, che dalla fine del XV secolo ospita il Monte di Pietà al primo piano e nel sottotetto, comprende al piano terra la chiesa di S. Lucia, il cui prospetto mattonato, che presenta tracce di arcate ogivali, è scandito da cinque finestre trilobate di fattura gotica.

Il Monte di Pietà costruito sopra la chiesa di San Vito maschera con il suo prospetto l’edificio ecclesiastico. Esso presenta un portico di archi su colonne; la facciata, articolata da aperture rettangolari e quadrate, rispettivamente al piano nobile e nel sottottetto, era un tempo affrescata.

L’ala settecentesca del Monte di Pietà, un edificio lungo e stretto dotato di un portico di nove arcate su pilastri in finto bugnato color ocra, con chiave di volta e cornici di imposta in pietra d’Istria, delimita il lato settentrionale della piazza. Nei due corpi di fabbrica (vecchio e nuovo Monte di Pietà) sono evidenti la corrispondenza dei livelli, benché approssimativa, e l’omogeneità della finestre protette da inferriate al piano nobile (rettangolari) e nel sottotetto (quadrate), mentre l’identità del corpo di fabbrica settecentesco è data dalle cornici marcapiano e dal cornicione color orca ben evidenziate sulle superfici intonacate di bianco.

Da segnalare nell’area numerosi oggetti richiamanti la funzione dell’edificio (iscrizioni, stemmi, lapidi) quali: un altorilievo raffigurante Cristo emergente dal sepolcro, murato sulla facciata del vecchio Monte di Pietà; un altro elemento scultoreo raffigurante la Pietà; l’iscrizione di un decreto circa il buon funzionamento del Monte di Pietà (Treviso, 18 maggio 1795), murata sulla facciata del nuovo Monte di Pietà; la lapide con il proclama di Bartolamio Gradenigo contro gli “impegnaroli” (anno 1720), murata sul retro del palazzo della Prefettura; gli stemmi del Comune e del podestà Marco Zeno affissi lungo la parete esterna della chiesa di S. Lucia.

All’interno risultano di notevole interesse: il Cristo passo già nella cappella della Madonna del Monte (traslato nella sede dell’istituto nel 1593, come ricorda una lapide); le decorazioni a fresco (Fiumicelli) e le tele (Pozzoserrato) della cappella dei rettori; il lavabo (1557) e il locale della cassaforte nella tesoreria del Monte.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

Bailo L., L’istituzione del Monte di Pietà di Treviso (Nozze Palazzi-Cipollato. 14 aprile 1885), Treviso 1885; Schileo N., Cenni storici sul Monte di Pietà di Treviso, in La Cassa di Risparmio della Marca Trivigiana dopo un biennio dalla sua fondazione, Treviso 1916; Coletti L., Catalogo delle cose d’arte e di antichità d’Italia. Treviso, Roma 1935; Netto G., Guida di Treviso. La città, la storia, la cultura e l’arte, Trieste 1988; Manzato E., Il Monte di Pietà di Treviso, fascicolo a carattere divulgativo, s.d., edito dalla Cassamarca; Svalduz E., Una fabbrica fatta a pezzi in vari tempi”: il Monte di Pietà di Treviso, in “Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti”, Classe di scienze morali, lettere ed arti, tomo CLIV, fasc. IV, 1996, pp. 834-880