Velletri (1470)

Scheda tecnica

Velletri (1470)

Velletri
di F. Lazzari

 

Data istituzione Monte di pietà: 1470 e 1639
Fondatore: Giovanni Mancinelli e Caterina Ginnasi

Scheda storica

Il Monte veliterno presenta diversi elementi di originalità. Fu, infatti, la prima istituzione a non essere promossa direttamente dalla predicazione francescana e uno dei primi a sorgere fuori della cerchia umbro-marchigiana, culla dell’iniziale fioritura dei Monti.

Del primo Monte di pietà di Velletri sono arrivati fino a noi i capitoli costitutivi ritrovati nell’archivio segreto comunale nel 1918 purtroppo privi della data in cui vennero approvati. Senza alcun dubbio l’erezione del Monte avvenne prima del 1477 anno della morte di Giovanni Mancinelli ricordato dal figlio, l’umanista Antonio Mancinelli, come il fondatore del Monte di pietà dopo che aveva allontanato dalla città i prestatori ebrei. Antonio aveva frequentato l’università di Perugia tra il 1466 e il 1470. È presumibile che egli venuto a conoscenza del Monte di Perugia ne abbia trascritto i capitoli e li abbia consegnati al padre che in quel periodo era uno dei governatori della città di Velletri. Risulta infatti notevole la somiglianza tra i due istituti con un elemento di prova fondamentale: sia nei capitoli veliterni che in quelli perugini, per i soprastanti che concorrevano all’acquisizione dei pegni era prevista una sanzione di dieci fiorini, nonostante che la moneta legale in Velletri, citata negli stessi capitoli, fosse il ducato.

Dopo il 1526 non si hanno notizie di attività del Monte. Nel 1547 il consiglio comunale di Velletri richiamò alcuni banchieri ebrei per far fronte alla difficile situazione economica, ma appena due anni dopo revocò il contratto stipulato e ne decretò l’espulsione nella seduta consiliare del 20 novembre 1552 dove venne anche proposta una nuova erezione del Monte di pietà. L’applicazione della delibera non ebbe però seguito e si dovette attendere, dopo una serie di infruttuosi tentativi, fino al 1639 per riattivare stabilmente le funzioni dell’istituto grazie al lascito di Caterina Ginnasi, nipote del cardinale Domenico Ginnasi. Il Monte, che in onore della sua benefattrice venne costituito come Sacro Monte di pietà Ginnasio, svolse, tra alterne vicende, la sua attività fino al 1797 quando venne spoliato per disposizione delle Repubblica Romana. Già l’anno successivo, comunque, il Monte venne ricostituito per volontà di Nicola Antonio Gregna il quale lasciò a tale fine, nelle sue disposizioni testamentarie, parte delle sue sostanze. Il Monte di pietà di Velletri esercitò poi le sue funzioni fino al 1940, quando fu incorporato alla Cassa di Risparmio di Roma con una operazione ratificata ufficialmente con Regio Decreto del 30 gennaio 1941.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

Archivio Storico Comunale di Velletri (ASCV), Pergamene, 63, Capitoli sopra il Monte di Pietà.

A. Mancinelli, Vitae Sylva, Venezia, 1492.

F. Lazzari, Il Lazio tra Solidarietà e Credito. Origini e sviluppo dei Monti di Pietà, in corso di stampa.