Verona (1490)

Scheda tecnica

Verona (1490)

Verona
di Stefano Lodi

Data istituzione Monte di Pietà: 17 agosto 1490
Fondatore: fra’ Michele da Acqui

Scheda storica

Gli statuti del Monte vengono adottati provvisoriamente il giorno della fondazione, ma vengono stilati e approvati i giorni 1 e 2 settembre. Si articolano in quattordici capitoli e vedono una prima revisione per volontà di Fra’ Michele da Acqui l’11 marzo 1496, in occasione della sua presenza a Verona in quell’anno. L’istituto è condotto da dodici governatori espressioni di tre ordini di cittadini: cavalieri, dottori, senatori e borghesi, mercanti. La prima riforma statutaria prevede la creazione dell’ufficio del priore con un mandato di un anno contro i quattro mesi dei restanti governatori. Una ulteriore riforma degli statuti si attua nel 1560. La dotazione del monte si costituì inizialmente attraverso una processione svolta il 29 agosto 1490 alla quale partecipò gran parte della popolazione cittadina; secondo una cronaca contemporanea in quell’occasione si raccolsero 2000 ducati. Il Monte si mantiene attraverso i proventi lasciati dagli iscritti alla Scuola della Pietà con sede presso il monastero di S. Bernardino, dato che nei suoi primi anni il Monte non presta ad interesse. Le altre fonti di reperimento di denaro sono la processione annuale – che viene portata da agosto al martedì di Pasqua -; la devoluzione degli introiti fiscali del Comune di Verona; per un anno (1490-1491), infine, l’Arte della Lana versa a sua volta un contributo. Nel 1491 si delibera di prestare fino a due ducati, nel 1496 fino a cinque, nel 1556 fino a 50 e nel 1620 fino a 500. Nel corso del XVI secolo le funzioni si moltiplicano e l’istituto si trasforma da ente erogatore a ente collettore, con attività creditizia: accanto al prestito gratuito rivolto ai poveri si affianca infatti il prestito oneroso rivolto alle categorie di imprenditori e commercianti. Per soccorrerne l’intensa attività nel 1577 si delibera l’istituzione dei un Monte piccolo, dopo qualche anno quella di un terzo monte in relazione all’entità dei presiti. All’inizio del XVII secolo il Monte di Verona pare essere il più ricco dello stato veneto, ma un incendio nel 1630 lo porta ad una grave crisi; nel 1797 le truppe napoleoniche spogliano l’istituto che è sopravvissuto fino ad oggi. Dal maggio 1825 la Civica Cassa di Verona (poi Cassa di Risparmio) svolge funzioni di ausilio del locale Monte di Pietà.

Sede

L’edificio che ospita il Monte di Pietà di Verona è il risultato di una serie di trasformazione edilizie succedutesi senza un programma preciso che ha portato all’attuale configurazione priva di caratteristiche stilistiche di particolare risalto. Probabilmente l’istituto si situa in spazi appartenenti alle Sgarzerie un complesso di edifici che assolvevano al controllo della produzione di panni e al relativo commercio. L’area è collocata nei pressi della piazza del mercato (piazza delle Erbe) in prossimità del corso non lontano dalla loggia – demolita nel corso del Seicento – dove erano situati i banchi dei cambiatori veronesi. Solo alla metà del XVI secolo i documenti identificano la contiguità del pio istituto con le Sgarzerie in relazione a richieste avanzate allo scopo di ingrandire gli spazi in uso per ospitare un nuovo Monte. E’ probabilmente in occasione della ricostruzione e di un nuovo ampliamento degli spazi del Monte – successivo all’incendio del 1630 – che l’accesso principale viene portato nella situazione attuale, di fronte alla chiesa di San Benedetto, e dotato di un ingresso monumentale.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

Petrus Donatus Avogarius ad Senatum populumque Veronensem De Monte pietatis anno 1490 Veronae instituto, Verona 1490.

Questa sie la historia e lo processo del piissimo monte de la pietade cum li capituli de la sua benedicta schola, s.d. [Verona 1490?].

Capitoli et ordini del santo Monte di Pietà di Verona, Verona 1585 (ed. successive 1589, 1592, 1594, 1595, 1609, 1624, 1625, 1629, 1709).

G. Venturi, Compendio della storia sacra e profana di Verona, Verona 1825, II, pp. 115-117.

E. Perina, Il saccheggio dato al Monte di Pietà di Verona dalle milizie francesi nei giorni 27 e 28 aprile 1797, Verona 1896.

Alpha [A. Berengo Morte], La istituzione del Monte di Pietà di Verona nel racconto di un testimone oculare, in <>, III (1934), nn. 3-4, pp. 220-234.

Testo della cronaca degli anni 1488-1491 (ed. G. Soranzo), in <>, nn. 23-25, giugno 1954, pp. 54-56.

A. Ghinato, Il Beato Michele d’Acqui e il suo apostolato in Verona, in A. Ghinato, Studi e documenti intorno ai primitivi Monti di Pietà. Miscellanea, vol. IV, Studi e Testi Francescani, Roma 1963, pp. 61-117.

V. Meneghin, Bernardino da Feltre e i Monti di Pietà, Vicenza 1974, pp. 438-443.

Istituto di Storia Economica dell’Università di Trieste (a cura), Relazioni dei rettori Veneti in Terraferma. IX. Podestaria e Capitaniato di Verona, Milano 1977, ad indicem.

P. Lanaro Sartori, L’attività di prestito dei Monti di Pietà in terraferma veneta: legalità e illeciti tra Quattrocento e primo Seicento, in <>, XXXIII (1983), pp. 161-177.

Riferimenti archivistici:

Archivio di Stato di Venezia, Scansadori alle spese superflue, bb. 111-115.

Archivio di Stato di Verona, Archivio Antico del Comune, Monte di Pietà, regg. 522-526.

Archivio di Stato di Verona, Archivio Antico del Comune, proc. 654-698.

Archivio di Stato di Verona, S. Monte di Pietà di Verona, bb. 1-731 (+ bb. 12 non numerate)