Vettica

Scheda tecnica

Vettica

Vettica Minore
Di P. Avallone

Data istituzione Monte di pietà : 1603
Fondatore:Gasparro Gambardella

Scheda storica

Il monte è stato fondato grazie ad un lascito testamentario di Gasparro Gambardella, che ammonta a 200 ducati, per la remissione dei peccati suoi e dei suoi predecessori. Egli dispose che con questa elemosina fosse eretto un Monte di Pietà chiamato  S. Maria del monte dei poveri, appoggiato alla Cappella del SS. Rosario del Casale di Vettica minore, a beneficio dei bisognosi del Casale di Vettica.

I Protettori del Monte di Pietà del Casale di Vettica Minore dello stato di Amalfi, chiedono a Vostra Eccellenza il Regio Assenso, sia rispetto ai capitoli redatti nel testamento del fondatore Gasparro Gambardella, sia sulle modifiche ed aggiunte apportate dai suddetti protettori.Il testatore designa quali maestri e protettori del monte i suoi eredi: Cola Palumbo, Gambardella di Camillo, Angelo Virgilio Gambardella; tra di loro si dovrà eleggere chi si occuperà della cassa e chi delle attività di “maneggiare, impegnare e disimpegnare.” Secondo la loro coscienza dovranno designare una o due persone, le più idonee e da bene come cassiere e amministratore; ogni anno essi dovranno dar conto agli altri della propria amministrazione, e se uno di loro sarà ritenuto debitore, gli altri dovranno esigere detto debito entro un mese, altrimenti dovranno pagare personalmente e nel frattempo essere privati della loro carica. La stessa pena varrà per il cassiere o l’amministratore che trascorsi sei mesi per il riscatto dei pegni non li venderà senza fare eccezioni per nessuno, affinché il capitale del monte accresca continuamente.Se chiunque dei suddetti venisse a mancare, i deputati dovranno provvedere immediatamente all’elezione di un sostituto, sempre tra i suoi prossimi eredi e successori più idonei.Per dare il buon esempio ai cittadini G. Gambardella vuole che nel monte si celebri la festa di S. Maria del monte dei poveri, nell’altare di S. Maria del SS.mo Rosario, la prima domenica di agosto, purché non si attinga alla somma ereditata.  Egli dispone che i mastri, per l’amore di Dio e dei poveri, tengano una cassetta per uno, per raccogliere l’elemosina a beneficio del monte. In particolare vuole che in questa festa si spenda o si doni qualcosa in segno di “allegrezza” ai più bisognosi del casale. Infine se il monte riuscisse ad accrescere grazie alla carità che gli verrà fatta, sarà compito dei mastri spendere in favore dei poveri ammalati.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

A.S.Napoli: CM, SC, fs. 1200, inc. 1.