Amatrice

Scheda tecnica

Amatrice

Amatrice
di F. Lazzari

Data istituzione Monte di pietà: 1591
Fondatore: fra’ Sisto da Norcia

Scheda storica

Il Monte era stato promosso, come si legge sia nella lettera inviata al sovrano che nel preambolo degli stessi statuti, dal francescano fra’ Sisto da Norcia il quale aveva predicato ad Amatrice durante la quaresima dell’anno 1590 esortando i cittadini ad erigere “un monte della Pietà a gloria di Nostro Signore Dio benedetto et della sua gloriosissima Madre et à benefitio e salute di poveri et bisognosi di detta terra e contado”. Il capitale fu costituito con la donazione da parte dell’Uni-versità di metà dei proventi ad essa spettanti per un anno e con il ricavato de “l’erbagio della montagna similmente di un anno”.

Lo statuto constava di trentasei capitoli nei quali erano dettagliatamente definite le elezioni degli ufficiali del Monte, che dovevano avvenire “secondo che ordina e determina il Sacro Concilio Tridentino nella sess. 25 nel cap. 6”. I Confratelli dovevano restare in silenzio e non potevano rifiutare la carica una volta eletti. Due di essi, dei sei Camerlenghi che venivano eletti, restavano in carica sei mesi per poi passare l’incarico ad altri due. Alla fine del terzo ciclo questi ufficiali non erano più eleggibili prima di tre anni. Nei capitoli era descritta la natura dei pegni che potevano essere accettati – il cui valore doveva essere almeno il doppio – e le penali e cauzioni a cui i camerlenghi erano sottomessi in solidum. I Priori, Rettori e Procuratori – membri delle Confraternite elettive – non potevano avere meno di venti anni e dovevano saper leggere e scrivere. Curiosamente alla carica di tesoriere (camerlengo) non potevano essere eletti gli orefici, probabilmente perché avrebbero potuto incontrare un conflitto di interessi nel maneggiare i preziosi depositati presso il Monte. I pegni non riscattati dopo un periodo di due anni venivano banditi a “suono di tromba”. Gli statuti rappresentano in ogni modo il solo documento comprovante l’esistenza del Monte di pietà, la cui attività non risulta peraltro nella documentazione relativa all’operato che le varie Confraternite hanno lungamente esercitato nei successivi secoli. Il Monte di Amatrice contiene evidenti le caratteristiche dei Monti umbri del periodo post-tridentino che, istituiti dai vescovi, vennero affidati a confraternite già esistente o istituite a tale scopo.

L’istituzione, erogava anche prestito in frumento poiché venne prevista l’elezione dei “grascieri” il cui ufficio era di aver cura di vendere e comprare grano; i capitoli prevedevano effettivamente anche la consegna di denaro “a tutte persone povere e bisognose di detta Terra dell’Amatrice et suo contado per sino alla quantità che gli sarà ordinata dalli sei Rettori et doi Procuratori” però risulta difficile comprendere come i Rettori potessero stabilire la quantità da consegnare se questa fosse riferita al valore del pegno e non alla quantità del grano.

Gli sviluppi successivi e la schematica descrizione dei capitoli del Monte sembrano rivelare l’artificioso adattamento di tale istituzione ad un ambiente prettamente rurale. Il Monte frumentario della Concezione continuò a svolgere il suo ruolo fino al secolo scorso, un periodo in cui, nel circondario di Amatrice, l’attività di assistenza era attivissima e rappresentata dalla presenza di ben ventitre istituti granatici. Tutti questi Monti frumentari furono infine trasformati nella Cassa Comunale di Credito Agrario in forza del decreto regio del 4 maggio 1924 n. 814.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

G. CHIARETTI, Archivio Leonessano, documenti riguardanti la vita e il culto di San Giuseppe da Leonessa, Roma, Istituto Storico Cappuccino, 1965, pp. 364-365.

V. BONAZZOLI, Banchi ebraici, Monti di pietà, Monti frumentari in area umbro-marchigiana: un insieme di temi aperti, in ), Monti di Pietà e presenza ebraica in Italia (secoli XV-XVIII), a cura di D. MONTANARI, Roma, 1999.

Archivio Storico Comunale di Amatrice, Monti Frumentari, Verbale di consegna, b. 615, 29 ottobre 1928.

Archivio di Stato de l’Aquila (ASA), Archivio Notarile Amatrice (ANA), notaio Agostino Tei, Mons Pietatis grani Amatriciis, 2 settembre 1656, b. 743, vol. XV, cc. 320-324r.

Archivio di Stato di Napoli, Cappellano Maggiore, Statuti e Congregazioni, fasc. 1201, inc. 7.