Civita Castellana

Scheda tecnica

Civita Castellana

Civita Castellana
di F. Lazzari

Data istituzione Monte di pietà: 1624
Fondatore : marchese Simeone Petronio

Scheda storica

Il Monte di pietà di Civita Castellana, nella sua duplice funzione di pecuniario e frumentario, venne promosso all’inizio del XVII secolo dal nobile Simeone Petronio il quale contribuì con una donazione di 50 rubbie di grano e di scudi 200.

Nel XVIII secolo la classe dominante a Civita Castellana era rappresentata dagli allevatori-amministratori che non erano né grandi proprietari, né nobili, né ecclesiastici e traevano gran parte dei loro guadagni dall’allevamento del bestiame che non avveniva su appezzamenti di loro proprietà, ma su terreni della comunità generalmente presi in affitto tramite bando. Questi personaggi, mediante l’assunzione di incarichi politici e amministrativi, controllavano la vita sociale della cittadina attraverso l’esazione fiscale, le gare di appalto e l’amministrazione di importanti istituti come il Monte di pietà. La classe politica si era elevata ad una vera e propria casta con potere di scelta e di veto su qualsiasi intromissione esterna su una popolazione segnata da una grande povertà, in gran parte contadini, che raggiungeva, nella seconda metà del Settecento le 5-6000 unità. I ruoli amministrativi furono così generalmente considerati come mezzo per esercitare il potere politico in funzione di quello economico. La corruzione era palese e diffusissima; gli amministratori agivano indisturbati tessendo le fila dei propri interessi privati. La “burocrazia” diventò nelle loro mani uno strumento per dare esecuzione ai loro progetti. Nemmeno il Monte di pietà e il Monte frumentario furono esenti. I due istituti, che avrebbero dovuto avere soprattutto funzione di aiuto e sovvenzione verso i poveri, rappresentarono il mezzo per una gestione personalistica. L’incarico dei funzionari, che per regolamento doveva rinnovarsi ogni anno, si era trasformato a tempo indeterminato e anche di natura ereditaria. Dal resoconto della visita pastorale del vescovo Lorenzo De Dominicis del 1789 sappiamo che il Monte di pietà versava in uno stato di profondo degrado; i pochi pegni rimasti, dopo un grave furto avvenuto nel 1770, non erano inventariati ed erano conservati nella più completa incuria, senza nessuna indicazione della loro provenienza. Nel 1790 una denuncia anonima alla Sacra Congregazione rivela che il Monte di pietà e il Monte frumentario avevano quasi esaurito i loro capitali e che molti debitori si erano indebitamente appropriati dei depositi del Monte.

Non cambiano le cose durante il periodo di occupazione francese, repubblicano prima e sotto l’impero poi. Anche se il controllo del governo centrale diventò più diretto ed efficace, non mutò l’estrazione sociale degli amministratori. Il Monte di pietà, benché laicizzato, rimase sempre sotto il controllo del vescovo, di altri ecclesiastici e di quei personaggi che anche nel passato avevano già ricoperto queste cariche.

Durante la visita del 1824 il Vescovo trovò l’istituto in perfetto ordine e dispose quindi la restituzione dei pegni a due vedove particolarmente indigenti.

Dalla «Rassegna dei Monti di Pietà» sappiamo che il Monte fu ricostituito ancora nella seconda metà Ottocento ed operò almeno fino al 1901. Non è stato però possibile ricostruire le vicende di questo ultimo periodo poiché la documentazione dell’Archivio Storico comunale, per incuria e vicende belliche, è andata completamente distrutta.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

M.G. CRABA, Civita Castellana, 1789-1815, dalla rivoluzione francese alla restaurazione pontificia: grandezze e miserie di una comunità agli albori del suo processo industriale, Ninfeo Rosa, 1, Collana di Studi e Ricerche della Biblioteca Comunale, Civita Castellana, 1994.

L. OSBAT, Il governo delle diocesi nella provincia del Patrimonio in età moderna, Università della Tuscia, Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, A.a. 2000-2001.

D. PERONI, Gli ebrei nell’area viterbese tra XIV e XVI secolo, relatore prof. Michele Cassandro, Università degli studi di Siena, Facoltà di Scienze Politiche, A.a. 2002-2003.

ASR BG serie II, b. 1132.

Archivio Diocesano di Nepi, Civita Castellana, Visite Pastorali, c. 136, Continuatio Primae Sacrae Visitationi Civitatis Castellanea, Monte di Pietà, 22 febbraio 1824