Piano di Sorrento

Scheda tecnica

Piano di Sorrento

Piano di Sorrento
di P. Avallone

Data istituzione Monte di pietà: 1601
Fondatore:dott. Gio Tomase Pollio d’Orlando

Scheda storica

Il  dott. Gio Tomase Pollio d’Orlando vuole impegnare i propri soldi per l’erezione di un monte di pietà nella contrada di Piano di Sorrento.

La motivazione di questa richiesta derivava dal desiderio di avvicinarsi al Paradiso compiendo attraverso il monte opere pie e caritatevoli, dando aiuto spirituale e materiale ai poveri e a coloro che ne avessero bisogno, senza chiedere nulla in cambio, in quanto egli riteneva che solo compiendo opere buone e meritevoli in vita si sarebbe potuta guadagnare la salvezza eterna. Per la fondazione di questo monte, il dott. Gio Tomase Pollio d’Orlando sottopone lo statuto che dovrà regolamentare il m. a Sua Eccellenza per ottenere il R.A., e offre 260 ducati in contante, una Cassa di Noce, quattro leggii, due libri, ed altre cose da impegnare in quest’opera

Il Monte della Pietà dei poveri verrà costruito dentro la Chiesa della SS. Trinità di Piano di Sorrento, proprio nella Cappella che appartiene alla famiglia Pollio.

Il Monte sarà amministrato da 3 governatori che abbiano più di 25 anni. Di questi uno apparterrà alla famiglia Pollio, comincerà la sua amministrazione dal 1° gennaio e verrà sostituito nel mese di ottobre; gli altri due, scelti tra i cittadini di Piano, assumeranno l’incarico nel giorno di S. Pietro e Paolo, e verranno sostituiti nello stesso giorno dell’anno successivo. I governatori non potranno essere rieletti per più di 2 anni consecutivi, e dovranno giurare di rispettare i punti dello statuto e di governare secondo l’interesse  del Monte.

Saranno i maestri dell’anno precedente a scegliere i nuovi candidati: il maestro di casa Pollio indicherà 2 uomini della stessa casata, mentre gli altri 2 governatori uscenti  indicheranno 4 uomini sempre originari di Piano di Sorrento, e la scelta dovrà riscuotere il consenso di tutti. I 6 nominativi verranno annotati su delle cartelle poste in altrettante bussole che verranno estratte da un bambino di 5 anni (tenendo separate le 2 bussole di casa Pollio dalle altre 4); i primi 3 estratti saranno i nuovi governatori mentre i restanti verranno annotati in un libro in ordine di estrazione, in modo da rispettare la priorità nel caso in cui uno dei governatori dovesse essere sostituito.

Alla giunta in congregazione e alle attività di pegno e riscatto dei beni si dedicheranno le domeniche dopo pranzo e qualsiasi altra festa solenne; solo in caso di necessità (se qualcuno dovesse rischiare di essere arrestato per debito, o nel caso in cui si dovesse vendere qualcosa per esecuzione, o in casi simili), si effettueranno dei prestiti durante la settimana, ed esclusivamente ai cittadini e agli abitanti di Piano.

Il monte potrà prestare solo cifre inferiori ai 3 ducati, purchè il valore del pegno se d’oro sia di almeno 4 ducati e nezzo, se di lino 7, se di rame 6 e di lana 9; per il primo prestito verranno concessi 3 mesi di tempo per riscattare il pegno, che potranno essere prorogati dai governatori per una o più volte purchè non si superi il termine d’altri 3 mesi, annotando tali proroghe nel libro dedicato ai pegni. Scaduti i sei mesi i pegni potranno essere venduti senza bisogno di richieste o decreti di corte, e nel caso in cui dalla vendita si ricaverà più della quantità di denaro prestata, l’eccedente sarà restituito al proprietario del pegno.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

A.S.Napoli: CM, SC, fs. 1200, inc. 1.