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In 500 per la Sonata di Bartók

Giocare con i suoni, scomporre e ricomporre, raccontare storie meravigliose come quella di un professore dell’Accademia di Budapest che andava nelle campagne a registrare i canti e le musiche dei contadini con un magnetofono, per poi elaborare a partire da lì il suo nuovo linguaggio musicale. Guidati da un coinvolgente Giacomo Tesini, lunedì 22 gennaio circa 500 ragazzi delle scuole primarie e medie di tutta Bologna hanno assistito all’Auditorium Manzoni al secondo appuntamento di “Che musica, ragazzi!”, la nuova serie di incontri-concerto organizzata da Musica Insieme, con il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale e con il sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Offerta gratuitamente alle scuole allo scopo di far accostare i giovanissimi all’ascolto della musica, la rassegna “Che musica, ragazzi!” li coinvolge nell’ascolto di capolavori come la Sonata per due pianoforti e percussioni di Béla Bartók (il famoso professore dell’Accademia), eseguita dal duo pianistico più acclamato della classica, quello formato da Katia e Marielle Labèque, e dalle percussioni di Simone Rubino e Andrea Bindi. Il tutto dopo aver scoperto insieme il suono delle percussioni, esplorandole una ad una, e ascoltando come anche i pianoforti possano suonare “percussivamente”.

“Da dove venite? Quando avete incominciato a suonare? È difficile? Ma ve l’hanno comandato di suonare Béla Bartók o decidete voi cosa suonare?”. Dopo le prime domande dei bambini, che toccano le questioni “fondamentali”, ecco scatenarsi questioni sempre più approfondite, persino tecniche: “Come funzionano i tre pedali del pianoforte? Di che materiale sono fatte le bacchette? Come si fa a suonare il piano come un tamburo?”, dimostrando una curiosità e una capacità d’analisi che forse solo i bambini possono avere.

E il momento più atteso ed emozionante, quando i bambini salgono sul palco, a contatto con i musicisti, respirando con loro e quasi toccandoli nell’ascoltare alcuni passaggi della Sonata di Bartók, carpendo ogni movimento con attenzione, quasi con voracità. Non è musica facile, ma per i bambini niente è difficile se lo si affronta senza preconcetti, e con curiosità ed entusiasmo.