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A DAE RespondER un premio per l’innovazione in sanità

L’applicazione salvavita DAE RespondER ha vinto il premio Innovazione digitale in sanità conferito dalla School of Management del Politecnico di Milano. Sviluppata dal Sistema 118 con il finanziamento della Regione Emilia-Romagna e il sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, l’app allerta i  soccorritori che si trovano nei pressi di chi è vittima di un arresto cardiaco e indica loro dove sono i defibrillatori più vicini. “A livello nazionale, questa è la prima app integrata con il 118 – ha detto l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi –. È uno strumento salvavita in più, che non sostituisce il 118 ma entra a tutti gli effetti nella catena del soccorso e consente di velocizzarlo”.

Come funziona l’app
Quando in una delle tre Centrali operative 118 della Regione viene registrato un evento di tipo “arresto cardiaco” (codice blu), oltre all’invio dei mezzi di soccorso, il sistema allerta automaticamente attraverso la app DAE RespondER i volontari che si trovano nel raggio di 3-5 km dal luogo dell’evento, geolocalizzandoli attraverso gli smartphone, e richiedendone l’effettiva disponibilità ad intervenire.

I “first responder” aprono la app e visualizzano le informazioni di base, quali la propria distanza dall’evento e dal defibrillatore. Per confermare alla Centrale operativa 118 la propria disponibilità a intervenire, basta premere sul display “Posso intervenire” senza eseguire nessuna chiamata. Il sistema accetta la disponibilità e guida il first responder prima al recupero del DAE (defibrillatore automatico esterno) più vicino e quindi sul luogo dell’evento. Arrivato sul posto con il defibrillatore, il first responder esegue le operazioni di soccorso in contatto telefonico con l’operatore del 118. Da quando l’applicazione è stata rilasciata, a settembre 2017, in un caso di arresto cardiaco su cinque il volontario ha confermato la disponibilità ad intervenire e nel 40% di questi è intervenuto sul luogo dell’evento prima del mezzo del 118.

In Emilia-Romagna 3077 volontari e 3142 defibrillatori
Ogni anno, in Emilia-Romagna, una persona su mille ha un arresto cardiocircolatorio. Un intervento tempestivo, con le prime manovre di rianimazione e l’impiego dei defibrillatori semiautomatici esterni, può rivelarsi decisivo: defibrillare entro 3-5 minuti dall’inizio dell’arresto può consentire infatti la sopravvivenza del paziente fino al 50-70% dei casi. Ed è il motivo per cui la Regione punta a incentivare sempre più azioni di “defibrillazione precoce territoriale” da parte di personale anche non sanitario.

Per maggiori informazioni: www.118er.it/dae.