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Bruno Pulga. Bologna-Parigi e ritorno

Dal 7 maggio 2009 al 12 luglio 2009

Dopo la mostra su Pirro Cuniberti e su Giovanni Ciangottini, la Fondazione del Monte dà seguito al proposito di presentare alla nostra città artisti di una Bologna, e della sua Scuola, da scoprire o da riscoprire. Artisti – come appunto Pirro Cuniberti e Giovanni Ciangottini – in opera nella metà del XX secolo, decenni centrali del Novecento, di un tempo definito dagli storici il secolo breve, con due guerre, due ricostruzioni ed il futuro già alla porta. Artisti ed interpreti di periodi di storia dell’arte su cui si inizia a concentrare sempre di più l’interesse degli studiosi. E verso i quali la Fondazione è non solo lieta, ma anche

orgogliosa di poter contribuire ad alimentare l’attenzione. “L’arte attratta dall’astratto, dall’informale, di un interprete – Bruno Pulga – girovago ed esploratore dell’Europa più vitale, concentrata nelle capitali, sintetizzata nell’aria di Parigi” – commenta il Presidente della Fondazione del Monte, Marco Cammelli. “Ed è proprio questo il fiore all’occhiello della mostra Bruno Pulga. Bologna-Parigi e ritorno. Un ritorno. Un ritorno reale e ideale dell’arte/pensiero di Pulga attraverso una selezione di oltre quaranta dipinti che, dopo tanto tempo e per la prima volta grazie alla Fondazione del Monte, rientrano a casa. Nella sua Bologna”.

“Allievo di Giorgio Morandi e di Virgilio Guidi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Bruno Pulga (1922-1993), originale interprete dell’informale europeo – spiega la curatrice della mostra, Michela Scolaro – svolse prevalentemente all’estero la sua lunga e feconda carriera, nella consapevolezza che l’arte più adeguata alla sensibilità contemporanea, l’espressione nuova, dovesse avere il respiro del più ampio confronto internazionale. Tra i più giovani esponenti degli Ultimi Naturalisti, i pittori ai quali Francesco Arcangeli affidava il rinnovamento dell’arte italiana nei difficili anni del secondo dopoguerra, in grado di superare la sterile contrapposizione tra astrattismo e realismo, Pulga, dopo alcuni viaggi e soggiorni  all’estero, in Germania, in Inghilterra e in Francia, decise di trasferirsi a Parigi. Che non era più il faro dell’arte universale, ma restava il centro europeo più vitale e importante per l’elaborazione del sistema culturale e della società contemporanea”.

Gli oltre quaranta dipinti selezionati per la mostra, che riconsegnano Bruno Pulga alla sua città dopo un’assenza durata troppo a lungo, comprendono i coinvolgenti paesaggi e le vedute urbane, le rare nature morte e le famose teste, intense evocazioni della figura umana, tra ritratto e autoritratto. “Le opere riunite – continua Scolaro – consentono di conoscere e di apprezzare ogni fase dell’originale avventura creativa del maestro, partito da un iniziale esplorazione delle sintassi neocézanniane e postcubiste, per giungere ben presto alla definizione di una pittura vigorosa, dalla forte valenza emotiva, legata al colore, al gesto e alla materia. Un’espressione personale di qualità inconsueta, che valse all’artista l’attenzione dei migliori critici e un duraturo favore da parte del pubblico, che l’occasione offerta da questa mostra potrà solo confermare”.

Mostra a cura di Michela Scolaro

Catalogo con scritti di Michela Scolaro
Referenze fotografiche: Patrizia Pulga e Medardo Pedrini
Progetto grafico del catalogo e della Mostra: Kuni Design Strategy, Bologna
Progetto espositivo e Organizzazione generale: Adelfo Zaccanti
Coordinamento allestimenti e Segreteria Organizzativa: Massimiliano Gollini
Allestimenti: Neon Stile, Bologna e Alessandro Fanti
Trasporti: Giampaolo Gnudi trasporti
Ufficio Stampa: Carla Francesca Catanese
Catalogo: BUP Bononia University Press
Assicurazione: INA Assitalia

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