Crema

Scheda tecnica

Crema

Crema (CR)
di Luisa Sanelli

Data istituzione Monte di Pietà: iniziò la sua attività nel 1492 ma la sua costituzione ufficiale si ebbe il 20 maggio 1496, quando il Consiglio generale decise la sua fondazione, stabilendo un finanziamento di 200 ducati d’oro da parte del Comune.
Fondatore: frate Michele d’Aquis dell’Ordine degli Zoccolanti.

Scheda storica

I capitoli degli Statuti del Monte vennero approvati dal Consiglio comunale di Crema il 27 maggio 1496 e confermati dal governo veneziano con una lettera ducale datata 12 luglio dello stesso anno. Gli ufficiali che si occupavano del funzionamento del Monte erano: i governanti, il notaio ed il massaro. I governanti, appartenenti ai ceti abbienti e eletti dal Consiglio comunale, dovevano occuparsi del buon andamento dell’istituto, controllando in particolar modo la distribuzione del denaro. Il notaio controllava la legalità dei libri del Monte, che contenevano la registrazione di tutte le operazioni. Il massaro, che rimaneva in carica un anno ed era aiutato, se necessario, da una persona di fiducia, era responsabile del funzionamento del Monte (conservazione del capitale, vendita all’asta dei pegni non riscossi) e, al termine del suo mandato, doveva render conto del suo operato. Il capitale iniziale dell’istituto venne raccolto attraverso oblazioni e donazioni fatte dai cittadini; inizialmente si prestava non più di un ducato per famiglia (aumentato a quattro con l’aumento di capitale) ed il valore del pegno doveva superare almeno di un terzo la somma prestata. Il prestito, concesso per sei mesi, fruttava un interesse del 2,50% utilizzato per il pagamento dei salari e, il restante, devoluto ai sette Luoghi Pii della città: l’ospedale degli esposti, l’ospedale dei mendicanti, alle Cappuccine, alle Convertite, alle monache del terz’ordine di San Francesco, ai carcerati ed alle zitelle. Oltre alla normale attività di prestito, nel XVII secolo il Monte di Pietà, grazie alle entrate dei lasciti, manteneva alcune scuole pubbliche ed i relativi stabili. Inoltre, nei locali dell’istituto, si radunava la popolazione, autorizzata dal rettore veneto, per eleggere i suoi sindaci ai quali era concessa la possibilità di patrocinare gli interessi della plebe.

Inizialmente il Monte non aveva sede fissa; successivamente venne posto vicino alla piazza principale ed infine venne trasferito nella casa di Nicolò Leale.

Note bibliografiche e Riferimenti archivistici

G. Albini, La comunità ebraica in Crema nel secolo XV e le origini del Monte di Pietà, in “Nuova Rivista Storica”, LIX (1975), pp. 378-406; P. Da Terno, Historia di Crema (570-1557), a cura di Maria e Corrado Verga, Crema 1964, pp. 244-248; A. Fino, Storia di Crema, Crema 1884, p. 81; F. Piantelli, Folclore cremasco, Crema 1951, p. 75; A. Tagliaferri, Podestaria e Capitanato a Crema, in Relazioni e Rettori Veneti in Terraferma, vol. XIII, pp. 555-558; R. Truffi, Appunti per la storia della vita privata in Crema durante il dominio veneto, in “Archivio Veneto”, n. s., t. V (1903), pp. 120-125; P. Savoia, Dalla prima organizzazione delle nuove diocesi alla fine del dominio veneto, in A. Caprioli, A. Rimoldi, L. Vaccaio, Diocesi di Crema, Brescia 1993, pp. 63-93; F. Sforza Benvenuti, Storia di Crema, Bologna 1974, vol. II, pp. 311-315.

Riferimenti archivistici

Archivio Storico Diocesano di Crema. Atti vari fasc. di cc. 8 + 3 opp. a stampa, v. s. vol I; allegati: Regole per la direzione nelle reinvestite de’ capitali ad pias causas sopra il Monte di pietà nella città di Crema approvate dall’eccellentissimo Senato con sue venerate ducali 8 giugno 1769, Crema 1796, op. a stampa di pp. 12; Consiglio del Monte di Pietà in Crema: Statuto organico del Consiglio del monte di pietà in Crema stato eretto con reale decreto del giorno 5 novembre dell’anno mille ottocento sessantratrè, Crema 1864, op. a stampa di pp. 16, v.s. n. 4; Consiglio del Monte di Pietà in Crema: Regolamento di amministrazione del Monte di pietà e delle unite opere pie Goldaniga e Verdelli in Crema, Milano 1864, op. a stampa di pp. 22, v.s. n. 4.