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Etilene per tutti

GIOVEDI’ 19 OTTOBRE alle ORE 21.00

Al LabOratorio di San Filippo Neri

OFFICINA ROVERSI

ZOIS IN CONCERTO

Etilene per tutti

A cinque anni dalla scomparsa di Roberto Roversi, fa tappa al LabOratorio di San Filippo Neri il Festival Officina Roversi (progetto a cura del Comune di Pieve di Cento, l’Unione Reno Galliera e le Edizioni Pendragon) che celebra il grande poeta bolognese nei luoghi che gli furono più cari: Bologna, Pieve di Cento e San Marino di Bentivoglio.

Officina Roversi nasce per raccogliere riflessioni e approfondimenti sull’opera roversiana e anche per presentare nuove produzioni, opere e progetti ispirati alla poetica e alla figura dell’amato poeta, scrittore, giornalista e libraio bolognese: è questo il caso del concerto degli Zois al LaBoratorio.

La collaborazione tra Roversi e Lucio Dalla portò alla realizzazione di tre album mitici, che hanno davvero rivoluzionato la storia della canzone d’autore italiana. Il giovane gruppo indipendente degli Zois ha preso cinque di quelle canzoni e le ha riarrangiate; ma ha anche musicato sette testi “per canzoni” che Roversi scrisse negli anni Settanta/Ottanta finora rimasti inediti.

Tutto nasce dal cofanetto nevica sulla mia mano”, che presentava la completa produzione Dalla/Roversi. All’interno del volume, Valentina Gerometta ha trovato il testo di Piccolo Michele, una canzone che Dalla non musicò. Colpita dal testo, assieme ai suoi Zois l’ha musicata e sottoposta ad Antonio Bagnoli, che custodisce l’archivio di Roversi, per chiedergli altri testi. Così, uno dopo l’altro, ben sei canzoni – da testi inediti – vedono oggi la luce.

Zois è un gruppo nato a Bologna dall’incontro di Valentina Gerometta e Stefano di Chio. Musicisti attivi in diversi progetti musicali, hanno condensato l’esperienza maturata sul campo in un progetto che sintetizza la loro passione per la contaminazione e la sperimentazione. Acustico o elettrico, legno o transistor: il loro linguaggio musicale mescola con leggerezza generi apparentemente distanti e una solida base rock, pulsazioni elettroniche e canzone d’autore, tempi dispari e melodie accattivanti, battito funk e orizzonti dilatati. La voce spesso viene usata come uno strumento per costruire trame vocali, che si inseriscono nell’arrangiamento come archi, fiati o percussioni. L’elettronica descrive spazi quasi cinematografici.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili