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Free-volo, abiti solidali

Sabato 27 novembre all’Arena del Sole si svolgerà la presentazione degli abiti frutto della collaborazione tra gli studenti del corso in Textile e Fashion Design di IAAD. e il laboratorio tessile Trame della cooperativa sociale La Venenta nell’ambito del progetto Free-volo nato per valorizzare le capacità delle mamme italiane e straniere in difficoltà.

Nella giornata di sabato 27 novembre, la presentazione degli abiti Free-Volo presso il foyer del teatro Arena del Sole si svolgerà dalle 16.00 alle 17.30 per un numero contingentato di partecipanti in osservanza alle norme anti Covid-19. È possibile assistere alle sfilate fino a esaurimento posti con obbligo di green pass. L’evento sarà, inoltre, visibile in streaming sulla pagina Facebook di IAAD. e nella sede di IAAD. Bologna che rimarrà aperta ai visitatori fino alla fine dell’evento.

Free-volo è un progetto pilota di Circular & sharing fashion, per lo sviluppo di una filiera produttiva attenta al riuso e al riciclo in grado di generare un positivo impatto sociale per il territorio e rispondere ai bisogni di integrazione sociale, culturale e lavorativa delle mamme straniere ospiti delle strutture e/o segnalate dai servizi sociali. È stato finanziato dalla Fondazione all’interno del bando “La cultura come strumento di integrazione: la parola alle donne”.

«L’integrazione femminile, la valorizzazione delle competenze e della creatività delle donne e il loro inserimento lavorativo sono da sempre tra gli obiettivi prioritari della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna – afferma Giusella Finocchiaro, Presidente della Fondazione. Siamo molto contenti di poter dare il nostro contributo a progetti che promuovono reti di collaborazione e partenariati tra istituzioni pubbliche, terzo settore e territorio, e in particolare iniziative, come Free-volo, in grado di rispondere ai bisogni di integrazione delle donne e allo stesso tempo di impegnarsi sul fronte della sostenibilità ambientale, due ambiti che in questo momento post pandemico meritano da parte di tutti noi un’attenzione particolare».

Il nome viene dal latino “frivolus” e non significa “privo di sostanza”, bensì “fatto di materia fragile” che come la moda, viene trasformata in punto di forza e volo libero per l’integrazione socio-culturale e lavorativa delle donne straniere.

Offrire una seconda vita agli abiti e alle persone grazie alla creatività e a progetti di valorizzazione dei talenti e delle competenze. Da questo obiettivo condiviso nasce la collaborazione tra IAAD. Istituto d’Arte Applicata e Design e la Cooperativa Sociale La Venenta, che dal 2012 ha creato un laboratorio tessile per aiutare le mamme italiane e straniere in difficoltà ospiti delle proprie strutture e offrire loro percorsi di emancipazione sociale ed economica.

Il risultato sono 12 abiti realizzati secondo i criteri dell’economia circolare, utilizzando materiali di recupero, tessuti di fine serie e rimanenze di magazzino che sono stati lavorati con tecniche artigianali di ricamo su lana e stampa su tessuto seguendo i disegni e le ispirazioni dei ragazzi.

Il progetto si è sviluppato durante la pandemia, complicato dall’impossibilità di avere scambi in presenza, ha coinvolto una decina tra sarte, artigiane, modelliste e designer della Cooperativa. Come spiega Clara Berti, responsabile del laboratorio tessile, “Il risultato è stato sorprendente. Avere una visione contemporanea è stato molto stimolante e ha rappresentato un’occasione di crescita per noi e sicuramente per gli studenti di IAAD. Le nostre artigiane hanno dato il loro contributo estetico e tecnico che, abbinato alla creatività dei ragazzi, ha prodotto un risultato di altissimo livello”.

Questa è a prima presentazione ufficiale di Free-volo ma l’obiettivo è quello di dare un respiro internazionale al progetto. «Sfileranno 12 abiti, ma gli studenti del secondo e terzo anno hanno prodotto più di sessanta proposte. Sin dalle prime fasi abbiamo accolto con entusiasmo e determinazione il progetto Free-volo – spiega Gianluca Salemi, direttore di IAAD. Bologna – che ha visto coinvolti decine di nostri studenti e alcuni dei nostri docenti che, grazie al loro impegno, hanno contribuito a realizzare dei capi non solo bellissimi ma anche a forte valore sociale. Sono certo che la collaborazione con la cooperativa sociale La Venenta proseguirà nel tempo con future progettualità».