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Gender Bender esplora i “Cromocosmi”

Centododici appuntamenti in 11 giornate in oltre 20 luoghi di Bologna: sono i numeri della 16° edizione di Gender Bender, il festiva prodotto dal Cassero Lgbti Center. In programma, dal 24 ottobre al 30 novembre, spettacoli di teatro e danza, cinema, incontri e conversazioni, workshop, laboratori e 2 mostre, con opere, autori e autrici provenienti da Paesi Bassi, Francia, Italia, Danimarca, Irlanda, Australia, Kenya, Corea del Sud, Germania, Belgio, Brasile, USA, Cile, Gran Bretagna, Cina, Argentina, Svizzera, Kosovo e Canada.

Sette le sezioni – Danza, Cinema, Teatro, Mostre, Incontri, Laboratori e Party – per esplorare gli intrecci tra le differenze di orientamento sessuale, identità di genere, provenienza geografica ed etnia. Cromocosmi è il titolo di questa edizione, nella quale si fondono sguardi e traiettorie innovative della ricerca artistica contemporanea, che attraversano il dibattito sui mille universi e le tantissime storie di vita costruite sulle differenze (cosmi), parlando di identità e di corpi (cromosomi), ma anche di provenienze geografiche ed etniche (cromatismi), con particolare riferimento alla black culture.

“È un’edizione che invita a vedere il mondo nella ricchezza e pluralità della sua complessità e delle sue contraddizioni, ma soprattutto a riconoscere l’evidenza di una consuetudine culturale che, ancora oggi, lo rappresenta come principalmente maschio, bianco ed eterosessuale”, dice il direttore artistico Daniele Del Pozzo.

Per la sezione Danza, la collaborazione con il Dutch Performing Arts porterà a Bologna i lavori di Shailesh Bahoran, talentuoso coreografo virtuoso dell’hip hop, di Guilherme Miotto, coreografo brasiliano ma residente nei Paesi Bassi, e di Fernando Belfiore, anche lui brasiliano di casa ad Amsterdam. Tra gli ospiti anche la coreografa e performer irlandese Oona Doherty, gli italiani Enzo Cosimi e Mario Coccetti (quest’ultimo con un’incursione in un luogo insolito, il supermercato Coop di via Andrea Costa) e, in collaborazione con l’Ambasciata di Francia, Severine Coulon e Thomas Lebrun.

Per la sezione Teatro andrà in scena un lavoro caustico di Alessandro Berti, mentre per il Cinema sono 31 i titoli in arrivo, da Tinta Bruta dei registi brasiliani Marcio Reolon e Filipe Matzenbacher agli argentini Somos Tr3s (We are thr3e) di Marcelo Briem Stamm e Mujer nomade di Martìn Farina, dal keniota Rafiki di Wanuri Kahiu al cinese Adonis di Scud, uno dei registi più provocatori del cinema asiatico contemporaneo. E ancora: The last Goldfish dell’australiana Su Goldfish, El diablo es magnifico del cileno Nicolas Videla, i francesi Diane a les épaules di Fabien Gorgeart e Embrasse Moi di Cyprien Vial. Infine, dopo la première alla Mostra del cinema di Venezia, a Gender Bender Zen sul ghiaccio sottile di Margherita Ferri, che sarà presente.

Per la sezione Incontri si segnalano le presenze di Garrard Conley, autore di Boy erased – Vite cancellate, straziante memoir ora diventato un film con Nicole Kidman e Russell Crowe, e di Juno Dawson, giornalista e scrittore transgender. Sette i Laboratori di questa edizione, condotti da artisti nazionali e internazionali, e due, infine, i Party: uno con il duo sudafricano Faka, l’altro con la dj spagnola La Bambola.

Il festival Gender Bender è sostenuto dalla Fondazione del Monte. Tutte le informazioni e il programma completo sono disponibili sul sito www.genderbender.it.