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Greta Schödl. Il tempo non esiste | ArtCity 2024

Il tempo non esiste

26 gennaio – 17 marzo 2024

Martedì -sabato | ore 10 – 18

Aperture speciali:

venerdì 2 febbraio | ore 10 – 20;

domenica 4 febbraio | ore 10 – 20

Sabato 3 febbraio | ore 10 – 24.

Conferenza stampa: giovedì 25 gennaio | ore 12.00

Inaugurazione: venerdì 26 gennaio 2024 | ore 17 alle 20

Performance: Piazza Maggiore, sabato 3 febbraio | ore 12.30

Ingresso libero

 

L’esposizione

Greta Schödl, grande artista e performer austriaca, è la protagonista dell’evento espositivo promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
La mostra Il tempo non esiste – curata da Silvia Evangelisti e Valentina Rossi – sarà aperta al pubblico gratuitamente dal 26 gennaio al 17 marzo 2024 a Palazzo Paltroni in via delle Donzelle 2 a Bologna.

È la prima mostra dedicata da un’istituzione bolognese a Greta Schödl, nata a Hollabrunn nel 1929, che alla fine degli anni Cinquanta scelse il capoluogo felsineo come residenza. Il titolo dell’esposizione riflette una citazione ricorrente dell’artista e rimanda all’inesistenza del concetto di tempo. Schödl sostiene che l’identità individuale sia modellata sin dalla nascita e che l’essenza di ognuno si manifesti immediatamente, già dal primo istante di vita.

Una visione del mondo e delle cose che le ha consentito, nel corso della sua carriera, di mantenere una stretta connessione con le proprie radici culturali; evidenziata, ad esempio, dall’utilizzo frequente del colore oro, scelta cromatica che rimanda chiaramente alla Secessione Viennese e alla scrittura gotica.

Il progetto espositivo si discosta da una tradizionale impostazione cronologica. Esplora infatti il processo artistico di Schödl e la sua capacità di esprimersi attraverso molteplici tecniche: il mosaico, il disegno, l’illustrazione, la scrittura, la pittura, la scultura e, non ultima, la performance.

Uno dei temi trattati dalla mostra è l’esplorazione della dimensione domestica e femminile, intimamente collegata alla sfera personale dell’artista, che mette in atto una ricerca continua su oggetti di uso comune come lenzuola, tende, strofinacci, assi da stiro e dischi musicali.
Dalla loro giustapposizione emerge un’idea di lavoro domestico che non è da intendersi come segno di protesta politica, ma piuttosto come un recupero di pratiche strettamente connesse al fare femminile. Gli oggetti si prestano a un cambiamento di prospettiva: da comuni utensili si trasformano in fonte di nuova energia e significati radicati nella condizione femminile.

«Gli oggetti sono in grado di comunicare con noi. Ci avviciniamo a loro sia inconsciamente che consciamente, possiedono una memoria e un’energia composta da vibrazioni», commenta Greta Schödl. In questo periodo, la sua esperienza si intreccia, sia in termini ideologici che pratici, con quella di molte artiste che partecipano alla celebre mostra di Mirella Bentivoglio, Materializzazione del linguaggio del 1978, realizzata per la Biennale di Venezia.

Un altro focus è sulla scrittura. È attraverso il gesto dello scrivere che, secondo l’artista, è possibile rielaborare e intrappolare la dinamica energetica degli oggetti. La scrittura riporta l’attenzione al nascosto, all’invisibile e conferisce nuova vita alle cose.

Una sezione della mostra è dedicata all’archivio dell’artista, con materiali che contestualizzano il suo lavoro in un periodo cruciale per l’arte italiana: gli anni Settanta, decennio caratterizzato da una profonda contaminazione tra arte e mobilitazione socio-politica collettiva.
In questo contesto, a Bologna si svolgono due rilevanti eventi artistici: la mostra Metafisica del Quotidiano, curata da Franco Solmi nel 1978, alla quale Greta Schödl ha preso parte, e le celebri Settimane della Performance.

Attraverso documenti e fotografie, tra cui un nucleo di scatti del grande fotografo bolognese Nino Migliori, i visitatori avranno occasione di entrare a contatto anche con la pratica performativa di Greta Schödl, impegnata tra gli anni Settanta e Ottanta in tre storiche performance: Tubo (1978), Bidone (1978) e Straßenpoesie (1980), realizzate a Bologna e Basilea.

Queste performance saranno oggetto un reenactment, alla presenza dell’artista e di Nino Migliori, in collaborazione con degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna, sabato 3 febbraio, alle ore 12.30 in Piazza Maggiore a Bologna.

ARTalk CITY

Il primo febbraio alle ore 10, l’artista e le curatrici, moderate da Fabiola Naldi, saranno presenti alla terza edizione del ciclo di incontri ARTalk CITY, coordinato da Maria Rita Bentini, nato per approfondire le poetiche di alcuni dei protagonisti dell’edizione 2024 di ART CITY Bologna. L’incontro si terrà nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti (via delle Belle arti 54).

Per le opere in mostra si ringraziamo i collezionisti privati che hanno concesso il prestito, la Galleria Richard Saltoun (Londra/Roma) e la Galleria Labs di Bologna.

Comunicato stampa e informazioni 

Comunicato stampa integrale scaricabile qui.

Esposizione a cura di: Silvia Evangelisti e Valentina Rossi

Sede: Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, via delle Donzelle 2, Bologna

Ufficio stampa Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna:

Luca Orsi

ufficiostampa@fondazionedelmonte.it | luca.orsi0561@gmail.com

+39 334112536