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La buona novella, l’omaggio di Riondino a De André

La stagione culturale promossa dalla Fondazione del Monte all’Oratorio di San Filippo Neri (via Manzoni 5, Bologna) si concluderà sabato 12 dicembre con lo spettacolo di David Riondino La buona novella. De André per banda, coro e due voci. Riondino rende omaggio al capolavoro in versi di Fabrizio De André, rielaborando e interpretando partitura e testi di tutto l’album per banda, due voci e coro. Uno spettacolo di teatro e canzone che vede una moltitudine di artisti sul palco, in un tributo al rivoluzionario cantautore genovese qui alle prese con il tema spirituale dei Vangeli Apocrifi. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Con quasi quarant’anni di vita alle spalle, senza dimostrarli, “La Buona Novella” torna a teatro, emozionante come fosse la prima volta. I testi di quell’album straordinario del 1970, rivelano un’attualità ancora integra, con istantanee liriche capaci di raccontare la storia antica e moderna. Seguendo le caratteristiche degli Apocrifi, la narrazione della buona novella sottolinea l’aspetto più umano assunto da alcune tradizionali figure bibliche e presta maggiore attenzione a figure minori della Bibbia, che qui invece diventano protagonisti (ad esempio, Tito e Dimaco, i ladroni crocefissi insieme a Gesù).

È stato ritenuto da De André “uno dei suoi lavori più riusciti, se non il migliore”.

Lo stesso cantautore disse:

“Quando scrissi ‘La buona novella’ era il 1969. Si era quindi in piena lotta studentesca e le persone meno attente – che sono poi sempre la maggioranza di noi – compagni, amici, coetanei, considerarono quel disco come anacronistico. Mi dicevano: ‘Ma come? Noi andiamo a lottare nelle università e fuori dalle università contro abusi e soprusi e tu invece ci vieni a raccontare la storia – che peraltro già conosciamo – della predicazione di Gesù Cristo’. Non avevano capito che in effetti La Buona Novella voleva essere un’allegoria – era una allegoria – che si precisava nel paragone fra le istanze migliori e più sensate della rivolta del ‘68 e istanze, da un punto di vista spirituale sicuramente più elevate ma da un punto di vista etico sociale direi molto simili, che un signore 1969 anni prima aveva fatto contro gli abusi del potere, contro i soprusi dell’autorità, in nome di un egalitarismo e di una fratellanza universali. Si chiamava Gesù di Nazaret e secondo me è stato ed è rimasto il più grande rivoluzionario di tutti i tempi. Non ho voluto inoltrarmi in percorsi, in Sentieri, per me difficilmente percorribili, come la metafisica o addirittura la teologia, prima di tutto perché non ci capisco niente; in secondo luogo perché ho sempre pensato che se dio non esistesse bisognerebbe inventarselo. Il che è esattamente quello che ha fatto l’uomo da quando ha messo i piedi sulla terra. Ho quindi preso spunto dagli evangelisti cosiddetti apocrifi. Apocrifo vuol dire falso, in effetti era gente vissuta: era viva, in carne ed ossa. Solo che la Chiesa mal sopportava, fino a qualche secolo fa, che fossero altre persone non di confessione cristiana ad occuparsi, appunto, di Gesù. Si tratta di scrittori, di storici, arabi, armeni, bizantini, greci, che nell’accostarsi all’argomento, nel parlare della figura di Gesù di Nazaret, lo hanno fatto direi addirittura con deferenza, con grande rispetto. Tant’è vero che ancora oggi proprio il mondo dell’Islam continua a considerare, subito dopo Maometto, e prima ancora di Abramo, Gesù di Nazaret il più grande profeta mai esistito. Laddove invece il mondo cattolico continua a considerare Maometto qualcosa di meno di un cialtrone. E questo direi che è un punto che va a favore dell’Islam. L’Islam quello serio, non facciamoci delle idee sbagliate”. 

La scheda dello spettacolo

Ideato e diretto da David Riondino
In collaborazione con il Teatro degli Illuminati di Città di Castello

Arrangiamento e orchestrazione per banda di Marco Pontini
Direzione musicale di Fabio Battistelli

David Riondino voce solista
Chiara Riondino voce solista
Fabio Battistelli clarinetto
Angelo Lazzeri chitarra
Alessandro Giachero pianoforte
Milco Merloni contrabbasso
Mauro Giorgeschi batteria

Con la Banda Giovanile John Lennon di Mirandola

L’album originale viene riprodotto in ogni sua parte.

Brani eseguiti:
Laudate Dominum
L’infanzia di Maria
Il ritorno di Giuseppe
Il sogno di Maria
Ave Maria
Maria nella bottega d’un falegname
Via della croce
Tre madri
Il testamento di Tito
Laudate Hominem