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La stagione dei Bentivoglio nella Bologna rinascimentale

Dal 21 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007   

Tre passi nel Rinascimento, dal 21 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007. La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, in collaborazione con la Biblioteca comunale dell’Archiginnasio e il Museo Civico Medievale di Bologna, a 500 anni di distanza da quando i Bentivoglio, signori di Bologna,  vennero cacciati dalla città ad opera del Papa guerriero Giulio II, ha ricordato l’anniversario attraverso la mostra La Stagione dei Bentivoglio nella Bologna rinascimentale”, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Bologna, il Comune di Bologna e l’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna.

Entrare nel cuore del Rinascimento bolognese significa incontrare la nobile famiglia dei Bentivoglio e ricordare un periodo rilevante per la storia della città, del quale sono ancora visibili tracce nella struttura urbana contemporanea.

L’intento della mostra non è solo quello di ribadire la centralità e la salvaguardia della memoria storica – valore fondante di ogni società – ma, in particolare, di rendere riconoscibili, agli occhi dei cittadini/visitatori, gli elementi simbolo della tradizione bentivolesca che convivono nella città di oggi.

La mostra, infatti, con documenti, temi e spazi recuperati dalla tradizione e dal patrimonio della famiglia Bentivoglio, si configura come una rappresentazione dell’immaginario sociale di 500 anni fa, assommando in sé – nel contempo – l’aspetto storico e quello artistico, grazie a 3 percorsi espositivi (dislocati in 3 sedi diverse ma raggiungibili in pochi passi) che raccolgono oggetti disomogenei tra loro, preziose testimonianze della corte bentivolesca.


  • La Famiglia (Fondazione del Monte, Via delle Donzelle 2, Bologna)

    La mostra vuole rendere uno spaccato della vita dell’epoca, attraverso l’esposizione di oggetti, documenti, dipinti, armi da parata, medaglie, monete che riguardano la vita dei Bentivoglio.

    Sette i dipinti provenienti dagli Uffizi di Firenze, tra i quali spicca il ritratto di Giovanni II Bentivoglio, di Cesare Borgia e di Papa Giulio II. Di rilievo il ritratto di Ludovico Bentivoglio, ripreso nel momento in cui gli viene donato lo stocco e conferita l’onorificenza lateranense. Stocco, esposto nella mostra, così come la cosiddetta “scomunica della maledizione” – epiteto coniato da Niccolò Macchiavelli in riferimento alla scomunica papale del 10 Ottobre 1506 nei confronti di Giovanni II Bentivoglio, che precedette di venti giorni la cacciata della famiglia da Bologna. In esposizione anche le statue di Giovanni II Bentivoglio e di Ginevra Sforza.

    1506. La Cacciata dei Bentivoglio (Museo Civico Medievale, Via Manzoni 4, Bologna)

    L’esposizione si articola in tre sezioni, principalmente dedicate alla cacciata della signoria dei Bentivoglio, avvenuta il 2 novembre 1506, ad opera di Papa Giulio II della Rovere. Nella prima delle sezioni, ai preziosi manufatti in avorio, legno e ceramica che evidenziano il raffinato gusto bentivolesco, si alternano arredi provenienti da dimore e ville appartenute ai Bentivoglio

    Nella seconda sezione, l’esposizione di armi e armature dell’epoca, appartenute in alcuni casi ad eminenti rappresentanti della famiglia Bentivoglio, come nel caso della daga a cinquedea con stemma Bentivoglio, di proprietà di Annibale Bentivoglio.

    Nella terza ed ultima sezione della mostra, (La Domus aurea bentivolesca e la sua distruzione) vengono presentate alcune opere appartenute a Giovanni II e alla sua famiglia, rinvenute nell’area del “guasto” della domus: a richiamare la vita di corte ed i suoi squisiti rituali sono esposti i due rilevanti vasi biansati di scuola spagnola (Malaga, fine sec. XV), il pettine in avorio appartenuto a Ginevra ed il frammento di affresco con due figure maschili, riferibile a Francesco Francia intorno al 1500, unica testimonianza dell’impresa compiuta dall’aurifex bolognese nella parete della stanza privata di Giovanni II.


  • Le testimonianze librarie (Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, Piazza Galvani 1, Bologna)

    Nell’esposizione, allestita con esemplari posseduti dalla Biblioteca dell’Archiginnasio, è possibile vedere alcuni eccezionali prodotti librari degli anni della signoria di Giovanni II Bentivoglio che coincisero con l’introduzione in Italia della stampa a caratteri mobili, giunta intorno al 1470 a Bologna, uno dei maggiori centri librari italiani fin dal Medioevo per la presenza dell’Università. Fra i manoscritti, il ricco Hymeneus Bentivolus, autografo di Giovanni Sabadino degli Arienti composto per celebrare il matrimonio (1487) fra Annibale, primogenito di Giovanni II, e Lucrezia d’Este, figlia del duca di Ferrara, e la Cronaca di Galeazzo Marescotti, manoscritto miniato su commissione dall’autore ed offerto a suggello dell’amicizia tra la sua e la famiglia dominante. Fra i volumi a stampa, opere del Beroaldo, del celebre giurista Ludovico Bolognini e, oltre all’Ovidio del 1471, altri tra i primi libri tipografici bolognesi, alcuni dei quali miniati – come il Petrarca del 1475 – a conferma del fatto che i libri stampati entro il XV secolo erano considerati del tutto simili ai manoscritti. Completa la mostra una scelta di rarissimi esemplari di cosiddette «stampe popolari» quali un calendario delle feste comandate, un pronostico in volgare, il Libro del perché, l’Arte del ben morire, il Libro del maestro et del discipulo e un adattamento in volgare delle Favole di Esopo illustrate, un libro di lettura, questo, di grande successo stampato nella cartiera di Ginevra Sforza, moglie di Giovanni II Bentivoglio.

    “La Stagione dei Bentivoglio nella Bologna rinascimentale” è una mostra proiettata sulla città e giocata sul piano degli stimoli: allenare gli occhi dei visitatori per avere una visione non frammentata, ma organica e particolareggiata, dei simboli rinascimentali collegati alla famiglia, riuscendo anche ad individuarli, riconoscerli e collocarli nell’odierna realtà urbana.

    Un passato ancora presente nelle vie e nelle piazze di Bologna, per rendere consapevoli di come e di quanto la signoria dei Bentivoglio abbia inciso nella storia del territorio.

    La mostra “La Stagione dei Bentivoglio nella Bologna rinascimentale” costituisce l’occasione per sottolineare la funzione dell’evento come recupero della memoria storica e, nel contempo, l’importanza della collaborazione tra realtà che operano nel settore culturale. Oltre alla Biblioteca dell’Archiginnasio e al Museo Civico Medievale – partner e sedi di due delle tre esposizioni che compongono la mostra – il Comune di Bentivoglio, il Museo Archeologico, l’Archivio Diocesano e la Pinacoteca di Bologna, insieme alla Galleria degli Uffizi di Firenze, hanno interagito con la nostra Fondazione per dare forma all’idea progettuale, tradottasi nei percorsi espositivi che costituiscono la mostra medesima.

    E così come la vicenda cinquecentesca della famiglia Bentivoglio richiama i rapporti tra la Bologna rinascimentale, i Francesi ed il Papato, ecco che questo evento espositivo collega i riferimenti della città e della sua storia ad una scena nazionale più ampia, in un circuito virtuoso di collaborazione tra enti ed istituzioni.