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Lo sport a Bologna. Memoria, luoghi e politiche

Tra il 2011 e il 2012 un gruppo di giovani antropologi, coordinati da Luca Jourdan, docente al Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, conduce una ricerca etnografica sullo sport a Bologna, grazie al sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Il sostegno della Fondazione trova le sue ragioni nel più ampio progetto “Memoria tra generazioni”, che ha già lavorato sul tema della musica a Bologna ed è sfociato nella festa “24 Ore Suonate”, promossa nel giorno del solstizio d’estate, il 21 giugno scorso. Anche per il tema dello sport la ricerca, intitolata Lo sport a Bologna. Memoria, luoghi e politiche, si rivolge alle giovani generazioni e ha due obiettivi: rinsaldare il rapporto tra i giovani e la città, rendendolo più ricco e consapevole, e creare un ponte tra generazioni per tramandare la memoria, in questo caso dello sport. Il tema, così trasversale, amato e praticato nella nostra città, ha permesso di guardare Bologna con occhi attenti alla sua storia sociale e alla densità dei suoi luoghi carichi di memorie. Infatti a partire dai luoghi delle pratiche sportive bolognesi di ieri e di oggi, la ricerca offre a chi la legge una storia anche politica e sociale della città.

La ricerca si muove su cinque piani temporali: si comincia dagli anni 1861-1922 analizzando lo sport a Bologna dall’Unità d’Italia al fascismo, a cura di Alice Brigidi; si passa con Riccardo Mioli allo sport durante il fascismo; Diego Regosa si è invece occupato del boom del dopoguerra fino agli anni ’70; Claudio Cadei ha scandagliato gli anni in cui Bologna fu ribattezzata “Basket city”; infine Antonia Giordano si è occupata dei nuovi scenari dello sport in città. Così, tra testimonianze, foto storiche e ricordi, si passa dalla Bologna capitale del gioco del pallone al bracciale (con partite inizialmente organizzate nel Salone del Podestà, poi spostate alla Montagnola per contenere tutti i tifosi) fino alla squadra multietnica del cricket, giocato nei parchi, e alle pratiche dello skating e del parkour, che utilizza l’intera città come spazio ludico.

Per divulgare e rendere più fruibile lo straordinario patrimonio di conoscenza contenuto nella ricerca, la Fondazione ha sostenuto anche la realizzazione del videodocumentario Il grande incanto. Luoghi e memorie dello sport a Bologna, con la regia di Adriano Sforzi, che ha lavorato con Claudio Cadei al soggetto, ai contenuti e alla realizzazione delle interviste. In quindici minuti si racconta la città vista dal prisma sportivo, con i contributi di Stefano Bonora, Achille Canna, Olga Cicognani, Gianfranco Civolani, Alberto Gironi, Gino Lisi, Luciano Mazzacurati, Alfredo Parmeggiani, Giorgio Scorzoni, Marco Tarozzi. Alla realizzazione del videodocumentario hanno collaborato ASD Sempre Avanti, Centro Studi Coni, Archivio Fotografico della Cineteca di Bologna, Virtuspedia, Home Movies, Corte Tre Bolognina Community Center, Il Grinta ASD, Dopo Lavoro Ferroviario.

La ricerca e il video saranno presentati durante l’incontro pubblico Lo sport a Bologna. Memoria, luoghi e politiche, in programma martedì 2 dicembre alle ore 17 all’Oratorio di San Filippo Neri (via Manzoni 5 a Bologna). Dopo l’introduzione di Marco Cammelli, Presidente della Fondazione del Monte, e la proiezione del videodocumentario, parleranno dello sport a Bologna l’Assessore comunale allo sport Luca Rizzo Nervo, il Presidente della Virtus Pallacanestro Bologna Renato Villalta e il giornalista e scrittore Gianfranco Civolani, moderati da Sabrina Orlandi.

Guarda il videodocumentario Il grande incanto. Luoghi e memorie dello sport a Bologna