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Lo yoga a scuola: uno strumento di consapevolezza e inclusione

Laboratori di yoga nelle classi in orario scolastico, corsi di yoga per bambini in orario extrascolastico, formazione per gli insegnanti delle classi coinvolte, partecipazione e coinvolgimento delle famiglie. Sono gli obiettivi del progetto “Impariamo (con) lo yoga” a cura dell’associazione “Arkis ben essere e yoga” realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte.

Dopo il primo anno di sperimentazione, 4 nuovi istituti parteciperanno al progetto. “Lo scorso anno scolastico, al termine delle attività, abbiamo presentato delle schede di verifica e gradimento dalle quali è emersa, in generale, una buonissima accoglienza del progetto”, racconta Anna Bergonzini, presidente di Arkis. “I bambini hanno apprezzato le attività, in particolare quelle di rilassamento e di concentrazione. I più grandi, quelli di terza e quarta, hanno descritto le sensazioni provate”. “Lo yoga è una sensazione quasi sentimentale”, “Ti dà tranquillità e precisione”, “Immaginavo stelle nella pancia”, “Mi sembrava di essere in un altro mondo”, “Sentivo vibrazioni e sentimenti bellissimi”, “Il corpo si libera dalla cattiveria” sono solo alcuni dei pensieri espressi dagli studenti. Le insegnanti hanno apprezzato sia le attività sia il percorso formativo reso a offrire – sperimentandoli in prima persona – strumenti da utilizzare in classe nella quotidianità. I genitori, invece, hanno gradito l’ultimo incontro in cui hanno vissuto l’esperienza insieme con i propri figli. Alcuni di loro hanno proseguito anche privatamente presso alcuni dei centri yoga che partecipano al progetto.

Tra gli obiettivi di queste attività indirizzate ai bambini – tutti a carattere educativo –:  conoscere se stessi, mettendo alla prova il proprio corpo prendendo consapevolezza delle capacità, ma anche dei limiti e assumendo l’errore come momento importante per migliorarsi; riconoscere sensazioni che si provano nei diversi momenti assumendo consapevolezza del mondo interiore lavorando con il respiro, nel rilassamento e nel lavoro con le posizioni yoga; favorire fantasia e immaginazione; interiorizzazione delle regole; capacità di stare nell’ascolto, nel silenzio e nella concentrazione; capacità di rallentare e fermarsi; comprendere la necessità della pratica e della ripetizione per poter raggiungere i risultati. “Tutto questo attraverso giochi di gruppo, in coppia, di movimento e di fiducia”, precisa Bergonzini.

“Il nostro progetto punta a portare lo yoga a scuola perché pensiamo che oggi più che mai, in questo mondo frenetico in cui si passa velocemente da una attività a un’altra, sia importante imparare a soffermarsi con più attenzione su ciò che si fa e a riflettere su ciò che si prova. Da questo punto di vista lo si può intendere come un’educazione non solo del corpo e della mente, ma anche delle emozioni. Rispetto ad altri laboratori yoga che vengono proposti alle scuole e che rischiano di configurarsi come esperienze estemporanee, abbiamo dato grande rilevanza alla formazione dei docenti in modo che possano proseguire le attività nel corso dell’anno scolastico”, continua.

Come spiega Bergonzini, lo yoga educa anche all’inclusione e all’accoglienza. “Lo yoga rende chiaro che ciascuno di noi è diverso e unico: sappiamo fare bene certe cose e siamo in difficoltà con altre. Prendere coscienza di questo aiuta, a nostro parere, ad accogliere ogni tipo di diversità e a valorizzare i talenti piuttosto che focalizzare l’attenzione sui limiti e sulle difficoltà. I laboratori che proponiamo sono inoltre aperti a ogni tipo di disabilità, anche motoria, e questo sensibilizza i bambini cosiddetti normodotati a porre attenzione a chi è in difficoltà e a prestare il proprio aiuto. Da questo punto di vista le differenze diventano un valore e una occasione di inclusione”.