Medea ovvero la vendetta dell’amante
Lunedì 20 marzo alle ore 17.30 all’Oratorio di San Filippo Neri, la seconda conferenza del ciclo Le Metamorfosi. Racconti d’amore narrati duemila anni fa”, omaggio a Ovidio a duemila anni dalla morte.
Giuseppe Pucci presenterà Medea ovvero la vendetta dell’amante, accompagnato dalle letture di Silvio Castiglioni.
Di tutte le eroine tragiche, Medea è la più estrema: per punire il marito che l’ha tradita, si fa assassina dei propri figli. Che cosa porta una madre al figlicidio, un delitto che sfida la nostra capacità di comprensione? È quel che ci chiediamo anche davanti ad alcuni sconvolgenti casi di cronaca. Nel caso di Medea, il gesto efferato nasce dall’odio per colui che ha amato in passato e che l’ha tanto delusa, dal rancore per essere stata tradita e umiliata; dalla ribellione all’ingiustizia di un comportamento cinico ed egoista che viola i suoi diritti di moglie e di madre. Medea non agisce in un raptus di follia, ma pianifica la sua vendetta, e colpisce il partner nei suoi affetti più profondi, uccidendo quella parte di lui che rappresenta la sua proiezione verso il futuro.
Il prossimo appuntamento del ciclo è per lunedì 27 marzo con Maurizio Bettini che parlerà di Vertumno ovvero l’amante e i suoi doppi.
Progetto a cura della Società editrice il Mulino
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