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Medici con l’Africa Cuamm al San Filippo Neri

Giovedì 1 ottobre, alle ore 18.30, all’Oratorio San Filippo Neri si tiene il terzo incontro, di un ciclo di otto, proposto da Medici con l’Africa Cuamm in diverse città italiane. “Investire sui giovani dall’Africa all’Italia per far crescere competenze di salute globale” è il titolo dell’appuntamento che vuole porre l’accento su come questa pandemia ci abbia avvicinato e fatto capire quanto siamo connessi l’uno con l’altro. Tra i testimoni anche Mattia Quargnolo, giovane specializzando di Bologna impegnato con il Cuamm in Uganda, grazie al sostegno della Fondazione del Monte.

Come hanno affrontato l’emergenza Covid-19 i medici Cuamm impegnati nelle corsie degli ospedali italiani? Cosa ha insegnato la pandemia ai giovani medici, in Italia e in Africa? Cosa accomuna Italia e Africa? Quali sono le sfide per il futuro nostro e per questo continente a noi così vicino? Queste le domande da cui partiranno le riflessioni durante l’incontro.

L’Africa è il principale focus dell’impegno di Medici con l’Africa Cuamm. Qui i medici hanno cercato di mettere in sicurezza i 23 ospedali di 8 paesi. In questi mesi di grande bisogno, Medici con l’Africa Cuamm ha dato anche un piccolo sostegno ad alcuni ospedali del nord Italia e ora continua nel suo impegno di sensibilizzazione dell’opinione pubblica italiana.

«In un mondo caratterizzato da continui scambi di merci e di persone, la salute non può essere considerata una questione solo nazionale, come anche l’attuale pandemia ci sta insegnando – spiega Giusella Finocchiaro -. Siamo felici di aver contribuito a un progetto che offre un’opportunità di formazione teorica e pratica ai medici specializzandi che desiderano affrontare le sfide della salute globale, anche impegnandosi nell’ambito della cooperazione sanitaria in Italia e nel mondo».

«Medici con l’Africa Cuamm è nata nel 1950 come collegio per studenti di medicina dei Paesi in via di sviluppo. Da sempre, iscritto nel nostro dna, c’è la formazione di giovani medici, perché crediamo che avere giovani preparati, professionalmente competenti e soprattutto appassionati del proprio lavoro sia la condizione essenziale per costruire un futuro più giusto ed equo – dice Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm –. Per questo collaboriamo con 32 atenei italiani e in 18 anni ben 230 specializzandi italiani sono stati in uno dei nostri ospedali in Africa a prestare servizio, grazie anche al sostegno di realtà come la Fondazione».

 

Intervengono:

Saluti

Giusella Finocchiaro, presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna;

Dialogano

Alessandra Scagliarini, prorettrice per le Relazioni internazionali dell’Università di Bologna;

Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm;

Mattia Quargnolo, giovane specializzando di Bologna impegnato con il Cuamm in Uganda;

Modera

Beppe Boni, condirettore del Resto del Carlino.