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Nello specchio del Mito. Diritti e doveri tra passato e presente

Domenica si inaugura un nuovo ciclo dal titolo Colaezioni con il Mulino. Nello specchio del Mito. Diritti e doveri tra passato e presente con un format insolito per la nostra città: incontri e conferenze alla domenica mattina, un momento della settimana in cui l’offerta culturale è meno ricca. E per seguire le consuetudini del giorno di riposo, il pubblico sarà accolto con la colazione e i quotidiani. Appuntamenti domenicali, dunque, per affrontare le grandi storie della mitologia classica: racconti forti ed esemplari, utili anche nell’interpretazione della contemporaneità, perché raccontare oggi i miti degli antichi significa entrare dalla porta principale nella memoria della loro e della nostra cultura. Ogni conferenza sarà arricchita da immagini e filmati. Gli incontri saranno condotti da Roberto Danese.

Il primo appuntamento è con Claudio Giunta che parlerà di Filottete. Filottete, il diverso suo malgrado, emarginato con l’inganno dai compagni nella spedizione contro Troia e relegato nella solitaria isola di Lemno, diventa improvvisamente necessario per chi l’ha tradito: possiede infatti l’arco di Eracle, che, secondo una profezia, sarà l’oggetto che farà vincere agli Achei l’annosa guerra. Odisseo, per impadronirsene aggirando il muro d’odio che Filottete ha eretto fra sé e gli Achei, ordisce sotterfugi e menzogne coinvolgendo nel gioco spietato il giovane Neottolemo, che si piega al raggiro in nome della ragion di stato, ingaggiando una lotta durissima fra l’essere “strumento politico” e l’essere uomo, fra il dovere di aiutare l’esercito per cui è morto suo padre Achille e il diritto di rivelare il vero ad un uomo distrutto dalla crudeltà dei suoi pari. E Filottete? Ha diritto all’odio personale o ha il dovere di servire il suo popolo?

Claudio Giunta (Torino, 1971) insegna Letteratura italiana all’Università di Trento ed è uno specialista di letteratura medievale. Nel corso dell’ultimo decennio è stato visiting professor, tra l’altro, nelle Università di Chicago, Tokyo (Todai), Sydney, Rabat, e ha insegnato come volontario alla Asian University for Women di Chittagong, nel sud del Bangladesh. È stato fellow dell’American Academy di Roma, dello Harvard Center for Renaissance Studies di Firenze e del Warburg Institute di Londra. Ha insegnato Didattica della letteratura nei corsi del TFA e del PAS organizzati all’Università di Trento.

Roberto Mario Danese è professore di Filologia classica, Fortuna della cultura classica, Letteratura e cinema nell’Università di Urbino Carlo Bo, dove dirige il Centro Internazionale di Studi Plautini. Si occupa di teatro latino arcaico e in special modo del teatro di Plauto, contribuendo all’Editio Plautina Sarsinatis. Nell’Ateneo urbinate ha fondato il Centro Teatrale Universitario Cesare Questa e dirige il Master Professionisti dell’Informazione Culturale. Fra i suoi studi sono comprese la filmologia, la ricezione dell’antico nella cultura moderna e contemporanea, l’antropologia del mondo antico, la traduzione per la scena, l’ecdotica dei testi teatrali antichi. È membro del Centro Studi sull’Atellana e, presso l’Università di Siena, del Centro Antropologia e Mondo Antico.

Gli appuntamenti successivi sono per domenica 11 dicembre con Marta Cartabia ed Edipo e domenica 18 dicembre con l’Antigone di Luciano Violante.

progetto a cura della Società editrice Il Mulino

Contribuiscono Unicredit e Colazione da Bianca

ingresso libero fino a esaurimento dei posti

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