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Ravenna, l’orto didattico e sinergico realizzato degli ospiti di Bosco Baronio

È stato inaugurato l’orto didattico e sinergico realizzato a Ravenna da Consorzio Selenia, Ortisti di strada anche grazie al contributo della Fondazione del Monte. L’orto ha preso vita con il coinvolgimento degli ospiti del Centro socio-riabilitativo per persone con disabilità Bosco Baronio: un progetto che, partendo dai percorsi abilitativi delle persone accolte in struttura, si muove attraverso attività naturali e di orto per migliorare la qualità della vita e definire nuovi standard di intervento.

Il Centro rappresenta un’oasi verde nel cuore della città, è situato a pochi passi dal centro ed è inserito in una zona di grande pregio naturalistico grazie all’omonimo parco, agli orti cittadini e al Villa Malagola. Nel corso degli anni è emersa la necessità di strutturare un progetto di valorizzazione dell’area esterna, un progetto creativo e funzionale. Così si è deciso di impostare una formazione e una supervisione guidata da Fabio Comunello (psicologo e psicoterapeuta, psicomotricista, fondatore della bioFattoria sociale Conca d’Oro) al fine di valorizzare “le azioni lavoro” e “l’operosità” di ospiti e operatori.

Il progetto nasce dalla costatazione relativa ai vantaggi fisici e psichici derivanti dalla lavorazione della terra. Il lavoro nell’orto stimola la motricità; migliora la capacità di apprendimento – ricordare i nomi delle piante, imparare delle nozioni incrementa l’apprendimento e la memoria; rafforza l’autostima; aiuta la socializzazione e non fa sentire gli ospiti soli; aumenta le capacità di rispettare le regole e i turni.

Il progetto nel suo sviluppo è accompagnato dall’uso degli strumenti della comunicazione aumentativa e alternativa, tecnica grazie alla quale ogni partecipante mette in campo le proprie idee e capacità nell’ottica di favorire l’autonomia nelle attività e il processo di autodeterminazione.

Dopo la prima fase di predisposizione dell’area, fase che si è conclusa con l’inaugurazione dell’orto, l’obiettivo ora è quello di rendere sempre più autonomi e protagonisti gli ospiti definendo percorsi e processi inclusivi e di estendere il progetto anche ad altri protagonisti. Il pensiero è rivolto alla città, in maniera particolare ai giovanissimi, bambini frequentanti nidi e scuole dell’infanzia per coinvolgerli nella realtà di Bosco Baronio e nella vita dell’orto, anche con l’attivazione di laboratori sensoriali guidati sempre dalla comunicazione aumentativa alternativa.