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Palazzo Malvezzi in un libro tra storia, arte e immagini

Immagini inedite, testi dedicati alla storia dell’edificio e alla collezione d’arte ivi conservata, insieme al racconto degli ultimi lavori di restauro, che dopo 4 anni hanno restituito lo scorso marzo alla città uno dei più bei palazzi di Bologna. Grazie al sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, esce ora in libreria il volume “Palazzo Malvezzi de’ Medici a Bologna. Una storia da rivivere”.

L’opera, edita da Bologna University Press e a cura di Davide Bergamini, Grazietta Demaria e Serena Maini per la Città metropolitana, ripercorre gli aspetti storici e architettonici di palazzo Malvezzi de’ Medici fino al resoconto dell’ultimo restauro conservativo delle facciate. Il volume fa rivivere le vicende del Palazzo, da secoli al centro della vita politica bolognese, legato alla nobile famiglia dei Malvezzi (a cui si deve la costruzione nel 1560), alla Provincia di Bologna (che lo acquistò negli anni Trenta del ‘900) e oggi alla Città metropolitana, alla quale compete l’importante compito di mantenimento, monitoraggio e conservazione di tale patrimonio.

Conoscere, tutelare e conservare sono i valori che compongono il filo rosso lungo il quale si sviluppano gli interventi raccolti nel volume, e sono anche i principi che hanno guidato l’Amministrazione provinciale e poi la Città metropolitana nella responsabilità e nel privilegio di “vivere” a palazzo Malvezzi e di curarne la collezione d’arte.

La prima parte della pubblicazione racconta la storia della famiglia Malvezzi, una delle più antiche del patriziato bolognese, i cui discendenti sono stati esponenti di primo piano della vita politica cittadina. Si è scelto di riproporre i saggi di Giancarlo Roversi ed Elena Gottarelli che furono realizzati per il volume “Palazzo Malvezzi tra storia arte e politica” perché ancora attuali, rigorosi nella ricerca e nell’analisi delle vicende che raccontano lo svolgersi della vita della nobile famiglia bolognese, la nascita del palazzo e l’importante opera di ammodernamento che Giovanni Malvezzi de’ Medici compì a metà del XIX secolo e che si può ancora ammirare.

Un capitolo del volume è dedicato alla genesi della raccolta d’arte dell’Ente: la parte più corposa della collezione è stata ereditata da importanti istituzioni cittadine come l’Ospedale dei Bastardini, altre opere sono state acquistate direttamente dalla Provincia di Bologna. Nel saggio, che ricostruisce le vicende delle tele esposte nelle sale del palazzo, si possono ammirare due disegni realizzati in occasione di una festa nel 1882: restituiscono l’idea delle decorazioni che arricchivano l’attuale sala Consiglio e l’eleganza dello scalone progettato da Ferdinando Bibiena. Dallo studio emerge anche l’impegno della Provincia di Bologna nella raccolta e nella valorizzazione dei ritratti di importanti uomini politici bolognesi, che tanto hanno dato alla città e al territorio nella loro attività politica, svolta fra i banchi del Consiglio provinciale.

La seconda sezione è il resoconto dettagliato delle operazioni di restauro dell’edificio: l’analisi del materiale lapideo; gli strumenti per il monitoraggio dello stato di salute dell’edificio; le modalità di restauro e manutenzione e un approfondimento dedicato al trattamento dei mascheroni ornamentali in arenaria che caratterizzano l’edificio.