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Paolo Di Paolo dialoga con Walter Siti

Si conclude al LabOratorio di San Filippo Neri il progetto curato da Paolo Di Paolo intitolato Leggere fa male”. Dopo Sandro Veronesi e Melania Mazzucco, sabato 4 novembre alle 21 salirà  sul palco Walter Siti. L’idea di Di Paolo è quella di incontrare l’autore e il suo editor (in questo caso Antonio Franchini), non per presentare, secondo una modalità rituale, un nuovo libro, ma per indagare il processo creativo che parte dall’ideazione, arriva alla scrittura, passa per l’edizione e approda alla lettura. Un viaggio nel cantiere delle parole per comprendere il movimento attraverso cui gli interrogativi radicali di un lettore diventano quelli di un narratore. “Leggere – sostiene Di Paolo smuove inquietudini, apre lo spazio delle domande più pungenti e dei ricordi più difficili” Quindi, leggere fa male.

Siti è recentemente salito agli onori delle cronache per le polemiche maturate attorno all’ultimo libro Bruciare tutto uscito in aprile e incentrato sul tema della pedofilia. Un romanzo che ha richiesto tre anni di lavoro, che è stato da alcuni aspramente criticato e che lui ha definito una dimostrazione dell’invincibilità dell’ossessione. Contagi, paradisi artificiali, amori brucianti, appunto ossessioni: la sua scrittura spinge nei pressi dell’indicibile dove il racconto della realtà si fa più impervio. Insomma, da Scuola di nudo a Bruciare tutto vent’anni di lavoro vissuti “pericolosamente”. Critico letterario, saggista, scrittore, Walter Siti è nato a Modena nel 1947 e si è diplomato alla Scuola Normale di Pisa. A lungo docente, curatore delle opere complete di Pasolini per la collana I Meridiani, ha esordito come poeta e ha cominciato negli anni ’90 a pubblicare romanzi dove la visione della realtà sociale spesso si sublima e viene filtrata da storie d’amore omosessuale. Nel 2013 ha vinto il premio Strega con il romanzo Resistere non serve a niente edito da Rizzoli.

Paolo di Paolo, laureato in Lettere all’Università degli Studi di Roma I “La Sapienza”, ha esordito nel 2004 con i racconti Nuovi cieli, nuove carte (Empirìa, 2004, finalista Premio Italo Calvino per l’inedito 2003). Nel 2003 è stato tra i cinque finalisti nazionali del Premio Campiello Giovani. Ha curato libri-intervista, tra cui Gli affetti, i valori, le passioni, con Dacia Maraini (Laterza, 2005), ha raccolto 19 conversazioni con gli scrittori italiani, tra cui Andrea Camilleri, Melania Mazzucco, Emanuele Trevi su libri e viaggi. Di Indro Montanelli ha curato un’antologia degli scritti, La mia eredità sono io. Pagine da un secolo (Rizzoli Bur, 2008), e l’epistolario Nella mia lunga e tormentata esistenza (Rizzoli 2012). Nel 2011 è uscito Dove eravate tutti (Feltrinelli, vincitore Premio Mondello, Superpremio Vittorini e finalista Premio Zocca Giovani). Del 2013 è Mandami tanta vita (Feltrinelli), finalista Premio Strega e vincitore del Premio Salerno Libro d’Europa e del Premio Fiesole.

Antonio Franchini, laureato in lettere, negli anni 1980 si trasferì dalla natìa Napoli a Milano, iniziando a lavorare per il Reader’s Digest. Fu poi assunto dalla Arnoldo Mondadori Editore, inizialmente affiancando Ferruccio Parazzoli come editor: è divenuto, nel 1991, editor della narrativa italiana per la casa editrice milanese. Come scrittore ha pubblicato prevalentemente per Marsilio; ha vinto il Premio Fiesole Narrativa Under 40 e il Premio Mondello Autore italiano nel 2003. A ottobre 2015 lascia Mondadori per occuparsi della narrativa, della saggistica e della varia non illustrata per Giunti Editore.

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