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Valvoline Story

Dal 2 marzo 2014 al 21 aprile 2014

Valvoline, ovvero: quando il fumetto sovvertiva i generi e dialogava con arte, musica, moda, pubblicità… Gruppo Valvoline, ovvero: Daniele Brolli, Giorgio Carpinteri, Igort, Marcello Jori, Jerry Kramsky, Lorenzo Mattotti. Ai magnifici sei fondatori si aggiunsero in un secondo tempo Massimo Mattioli e l’americano Charles Burns. Oggi sono tutti artisti affermati. Trent’anni fa erano giovani autori e narratori per immagini che facevano base a Bologna, nell’ambiente creativo post ’77 e movimento studentesco che ruotava intorno al Dams, e diedero il via a una rivoluzione del fumetto italiano.

Dal 2 al 30 marzo 2014 (ma per il grande successo la mostra è stata prorogata al 21 aprile) la grande mostra Valvoline Story a Bologna, su iniziativa della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e a cura della casa editrice Coconino Press – Fandango, con il patrocinio di BolognaFiere e della Fiera del Libro per Ragazzi, documenta e celebra il lavoro del gruppo Valvoline, sottolineando i suoi legami con le altre arti e il contesto culturale degli anni ’80 in cui quest’esperienza maturò. In occasione della mostra uscirà l’omonimo libro-documentario, Valvoline Story, ricchissimo di inediti, interviste e testimonianze, curiosità, disegni. In esposizione nella sede della Fondazione del Monte (via delle Donzelle 2 a Bologna) circa 180 opere e tavole originali a fumetti di tutti gli autori, una sessantina di stampe, vari inediti tra disegni, dipinti e bozzetti, foto, cartoline, riviste e memorabilia, video, lavori per il design, la pubblicità e la moda.

Le storie a fumetti di Valvoline cominciarono ad apparire a puntate dal gennaio 1983 sulle pagine della rivista mensile Alter, gemella di Linus, sotto la guida tutelare di un maestro culturale come Oreste Del Buono. Era il progetto consapevole di una nuova avanguardia: racconti creativi, onirici, liberi e sperimentali, che rompevano gli schemi del fumetto classico per reinventare la tradizione e i generi narrativi in chiave pop.

L’uso delle citazioni e il costante intreccio del fumetto con altri linguaggi (arti visive, grafica, moda e design, architettura, musica, cinema, fotografia, graffiti e street art) fanno di Valvoline un momento di svolta, non solo riconosciuto dagli storici del fumetto, ma all’epoca apprezzato dal pubblico dei lettori e da importanti storici e critici dell’arte contemporanea.

La mostra Valvoline Story si propone di rileggere e riscoprire il percorso di un gruppo di giovani artisti trasversali e interdisciplinari, sperimentali e pop insieme, che segnarono negli anni Ottanta una svolta nel fumetto internazionale (apprezzati e amati, tra i tanti, da Art Spiegelman che li pubblicò negli Usa sulla celebre rivista Raw).

Oggi gli autori del gruppo Valvoline sono grandi firme e maestri dell’immaginario che continuano a lavorare in diversi ambiti artistici, spaziando dal romanzo a fumetti alla grafica, dalla pittura all’illustrazione, dalla scrittura all’editoria, dalla televisione alla musica.

I libri di Valvoline: quelle storie a fumetti, oggi quasi introvabili, sono tornate nel corso del 2013 e di quest’anno in una nuova collana di cinque volumi cartonati deluxe, rivisti e ridisegnati dagli autori, pubblicati da Coconino Press – Fandango. La collana si conclude con Valvoline Story, il prezioso libro-catalogo della mostra omonima. Un volume ricchissimo di documenti, testimonianze, curiosità, disegni. Contiene lavori finora inediti degli autori Valvoline e di maestri del fumetto che dialogarono con loro o li accompagnarono per un tratto di strada, come Magnus, Art Spiegelman, Charles Burns, Massimo Mattioli, Andrea Pazienza. Un viaggio speciale nell’immaginario e nel mondo di Valvoline. Una stagione creativa in cui il fumetto si aprì al dialogo con altri linguaggi: arti visive, grafica, moda e design, architettura, musica, cinema, fotografia, televisione.

Non è solo un anniversario da celebrare, ma il ritorno in scena di un momento di svolta nella storia della cultura pop, i fumetti amati da Pier Vittorio Tondelli e Oreste Del Buono, da studiosi e critici d’arte come Renato Barilli, Roberto Daolio, Antonio Faeti, Francesca Alinovi, Mariuccia Casadio, Daniele Barbieri. La riscoperta di un movimento nel quale si possono riconoscere le radici e i semi del graphic novel contemporaneo.

Cos’è Valvoline?

Un prodigio italiano, recitava il primo strillo di copertina dell’epoca.

Un lavoro collettivo di squadra, dimensione poco praticata nel mondo dei comics.

Il progetto: reinventare i vecchi generi del racconto e farne un oggetto moderno. Assorbire il Pop e il pulp, il noir e le crime stories, il fantastico e l’esotico, i romanzi metropolitani, il blues e il jazz anni ’40: tutto digerito a furia di letture e ascolti, e poi trasformato in nuove narrazioni fuori dai tradizionali binari. Frammenti d’avanguardia che fanno riferimento alle avanguardie storiche delle origini del ‘900, sia del fumetto stesso (Little Nemo di McCay, Feininger, Herriman…) sia dell’arte tout court (futurismo, dadaismo, costruttivismo).

Il mezzo: il linguaggio del fumetto, declinato con una consapevolezza nuova delle sue immense possibilità espressive di disegno, parole, ritmo, fantasia. Un fumetto che per la prima volta dialoga e si intreccia con altri linguaggi: arti visive, grafica, moda e design, architettura, musica, cinema, fotografia.

Il luogo: Valvoline nacque nel gennaio 1983, sulle pagine della nota rivista Alter, gemella di Linus, sotto la guida tutelare di un maestro culturale come Oreste Del Buono. L’inserto con le storie a puntate di tutti gli autori proseguì regolarmente per 7 numeri mensili, fino a luglio 1983, per poi tornare in seguito ad intervalli più lunghi.

Il contesto: Bologna, l’Università, il Dams. L’approdo di un gruppo di giovani artisti, sognatori ostinati negli anni del Movimento studentesco del 1977 e del brusco risveglio che venne dopo. Sotto le Due Torri girano idee, le arti s’incrociano, la scena è quella di una capitale internazionale della cultura dove si guarda a New York, Berlino, Londra nei campi della musica e delle arti. Nel cinema e in letteratura si riscoprono l’espressionismo, Chandler e Hammett, la durezza del noir e l’eleganza dei film di Bogart. In questa Bologna gli autori del gruppo Valvoline si incontrano, lavorano insieme, fondano la Scuola di fumetto e arti grafiche Zio Feininger dalla quale usciranno nuove generazioni di narratori grafici.

Gli artisti del gruppo Valvoline, pur amando i generi, non si lasciano guidare dalle loro regole. Non intendono superare i limiti del fumetto, ma credono che il fumetto abbia limiti più ampi di quelli in cui altri lo rinchiudono

(Antonio Faeti)

Una ressa, una strafila, una calca, che bello, che ballo! Il teatro è zeppo, strapieno, rigurgita di fumettari, artisti, parrucchieri, musicisti, giornalisti, creativi e letteristi. Tutta la Bologna Partygiana… C’è gente che poi lì dirà: ‘Saluto il talento della mia generazione’ e in effetti nella ressa e fra la calca brilla la crème della crème, me l’han giurato, io dico niente, però sono d’accordo.

(Pier Vittorio Tondelli, cronaca di un Valvoline Party su “Alter”, luglio 1983)

Accanto alla mostra sono stati promossi anche due appuntamenti, in occasione di Bologna Children’s Book Fair, la Fiera del Libro per Ragazzi che insieme a BolognaFiere patrocina la mostra dei rivoluzionari del fumetto: conversazione con gli autori Daniele Brolli, Igort e Marcello Jori sui fumetti del gruppo Valvoline e visita alla mostra insieme agli autori.

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