Skip to content

Verso la Biennale della prossimità 2017

Si terrà a Bologna, da giovedì 15 a domenica 18 giugno la seconda edizione della Biennale della prossimità, la rassegna delle esperienze di prossimità. E’ un evento basato sul confronto orizzontale e su una pluralità di linguaggi: la testimonianza, il laboratorio, l’arte, la convivialità.

La prima edizione, che si svolse nel giugno 2015 a Genova, ha coinvolto 125 organizzazioni da tutta Italia, enti pubblici e di terzo settore, non profit consolidato e informale, sullo slancio di sei promotori molto eterogenei.

Ora i promotori sono diventati tredici e la scelta è caduta su Bologna come crocevia di esperienze diverse: grandi organizzazioni di terzo settore, cittadini attivi anche grazie ai Patti di Collaborazione avviati dal Comune di Bologna, social street …  Mondo di cui la Biennale vorrebbe facilitare l’incontro.

Il focus di questa edizione è l’emersione delle prossimità, delle idee, delle persone, delle organizzazioni che la praticano, con particolare attenzione alle nuove generazioni di cittadini.

La Fondazione sostiene in maniera attiva la Biennale, di cui apprezza non solo l’idea di fondo basata sulla condivisione delle buone pratiche che incidono sulle realtà quotidiane delle persone e quindi su quella del territorio, ma anche l’impostazione che mette al centro il valore aggiunto del fare rete, stimolando le aggregazioni e lavorando perché la creazione e il consolidamento delle connessioni tra soggetti diversi rendano più stabili e saldi i progetti in essere.

Per questo ha organizzato nella sua sede di via delle Donzelle, una presentazione dell’evento, che ha visto la partecipazione dei promotori locali e di realtà associative che già hanno la Fondazione del Monte come punto di riferimento, dando vita ad un vivace scambio di impressioni e di stimoli, con il coordinamento di Ethel Frasinetti, Consigliere di Amministrazione della Fondazione del Monte con delega alle Attività Sociali.

La definizione di prossimità alla base della tre giorni che animerà Bologna dal 15 al 18 giugno vuole essere inclusiva: cittadini che riconoscono e condividono un bisogno o un’aspirazione comune e che costruiscono in modo collettivo delle risposte che li vedono protagonisti.

Tutti gli iscritti avranno opportunità di raccontare le proprie esperienze e di ascoltare quelle altrui, prendendo parte ai vari momenti previsti.

Ecco per sintesi il programma delle quattro giornate, che sarà aggiornato costantemente nel sito della Biennale

·       Giovedì 15/6 – alla sera: un momento dedicato a tutti quelli che hanno lavorato per la realizzazione dell’evento e un momento di accoglienza per chi arriva da fuori regione.

·       Venerdi 16/6 – al mattino: i temi. Gruppi di lavoro su cibo e condivisione, economia sociale, solidarietà e coesione, ambiente e territorio, beni comuni e partecipazione e molto altro, alla scoperta delle parole della prossimità

·       Venerdi 16/6 – al pomeriggio: le esperienze, con la possibilità di incontrare a tu per tu altre persone, di approfondire specifici progetti. La modalità scelta è quella del World Café

·       Venerdi 16/6 – alla sera: l’arte, come linguaggio per raccontare la prossimità

·       Sabato 17/6 –  al mattino: i laboratori. L’amministrazione condivisa e i Patti di Collaborazione; Il lavoro con le comunità per generare prossimità; Oltre i servizi, la prossimità per ritrovare la cittadinanza; I corridoi umanitari della cooperazione sociale, trasparenza delle regole per la cooperazione sociale di inserimento lavorativo; Verso un nuovo patto sociale di comunità

·       Sabato 17/6 – al pomeriggio: lo spazio dedicato all’incontro con la cittadinanza. Attività di piazza, nelle strade e nei portici, animeranno Bologna, promuovendo la cultura della prossimità

·       Sabato 17/6 –  alla sera: una cena in strada per stare insieme, dove chiunque potrà sedersi a tavola liberamente. Vivere la prossimità in prima persona dopo averla raccontata

·       Domenica 18/6 – al mattino: Il momento del confronto su come è andata e come procedere e poi la Biennale entra nella festa dei Patti di Collaborazione di Bologna, chiudendo con un pranzo comune