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Formazione e tecnologia per una didattica inclusiva

Formazione e accompagnamento degli operatori, sviluppo di metodologie e tecnologie per garantire a tutti i bambini pari opportunità di sviluppo e apprendimento. Il progetto “Le tecnologie mediatrici dell’apprendimento e della relazione a favore degli studenti con il disturbo dello spettro autistico”, si rivolge agli studenti con un disturbo dello spettro autistico e ha come obiettivo una didattica inclusiva. Grazie al sostegno della Fondazione del Monte, in questa prima fase sperimentale saranno coinvolti circa 10 ragazzi e altrettanti operatori in un numero circoscritto di situazioni, che saranno analizzate e per le quali saranno concordati, insieme con le scuole, gli interventi. “In futuro, l’auspicio è di poter applicare questa metodologia all’offerta ordinaria”, spiega Tullio Maccarrone di Anastasis, tra le cooperative che, una volta consorziate in Scu.TER, hanno dato vita al progetto in collaborazione con AIAS Bologna onlus.

Il progetto intende dotare il territorio di un modello di intervento che coniughi analogico e digitale, tecnologico. “Le tecnologie, infatti, possono svolgere un ruolo di mediazione nel percorso di apprendimento, aiutando quindi gli studenti ad acquisire un personale e produttivo metodo di studio”, continua Maccarrone.

Dopo avere individuato le esigenze e le potenzialità del bambino, il team di Scu.TER valuterà gli interventi migliori e personalizzerà gli strumenti compensativi – ad alta o bassa tecnologia – che metterà a disposizione del piccolo utente, della scuola che frequenta, della sua famiglia. Gli operatori saranno adeguatamente formati per svolgere la funzione di mediatore tra il bambino e lo strumento. Dalla sintesi vocale – l’ascolto della voce sostituisce la lettura del testo: lo studente che usa la sintesi vocale può dunque ascoltare anche a lungo senza affaticarsi e procedere nello studio delle diverse materie – alle mappe concettuali – create al computer con software dedicati, GECO: con forme, colori e immagini, rappresentano graficamente i concetti da apprendere – passando per la robotica. Proprio grazie all’esperienza del personale di AIAS Bologna onlus che si è specializzato nell’applicazione di NAO, un robot umanoide, agli interventi rivolti ai bambini con disabilità intellettive, si cercherà di attirare l’attenzione del bambino che, un passo alla volta, imparerà anche a relazionarsi con l’educatore e i compagni di classe.