Skip to content

Lezioni gratuite di hip hop contro l’esclusione sociale

Corsi di hip hop gratuiti per ragazzi per imparare attraverso la danza i valori dell’integrazione sociale, superando gli ostacoli del bullismo e della differenza etnica. È DancEr il progetto che, per il secondo anno, inizierà questa settimana nei quartieri ‘periferici’ di Bologna e di Ravenna e si concluderà con un saggio a giugno.

A Bologna ci si muoverà a ritmo hip hop alla scuola Salvo D’Acquisto, nel quartiere Navile, mentre a Ravenna il ‘palco’ sarà il centro sociale Cisim, a Lido Adriano. La scelta di luoghi lontani dal centro storico delle città risponde “all’urgenza individuata dalle amministrazioni nel Piano per le periferie, con l’obiettivo sia di riqualificare spazi sia di arginare fenomeni di emarginazione e di difficoltà d’inclusione giovanile”, spiega Marilena Pillati, assessore all’Educazione e alla scuola del Comune di Bologna.

Novità di questa edizione, le lezioni saranno rivolte anche ai bambini da 6 anni, e non dai 10 come l’anno scorso. “Oggi il fenomeno del bullismo si è esteso anche alle generazioni più giovani – spiega Vittoria Cappelli, ideatrice del progetto DancEr –. Queste non solo semplici lezioni di ballo, ma veri e propri percorsi sociali che portano all’integrazione. A Bologna non ci deve essere diffidenza verso nessuno”.

Carlos Kamizele, ballerino e coreografo originario del Congo, fondatore della Compagnia “Mnais”, sarà uno degli ospiti speciali di questa edizione. “La danza ti fa sentire al sicuro, è il modo migliore per superare tutte le barriere di sesso, età e colore della pelle”, afferma Kamizele.

E in un’ottica di danza-inclusione rientra anche il progetto di scambio “artistico e culturale” tra Kenya e Italia che gli organizzatori di DancEr vogliono realizzare entro quest’anno insieme alla fondazione Chincherini. “Manderemo alcuni tra i nostri migliori insegnanti in Kenya e porteremo qui a Bologna alcuni ragazzi, sempre in un’ottica di integrazione e divertimento con il ballo”, spiega Cappelli.