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Gli Appennini bolognesi: i progetti per sostenerli nel 2023

La Fondazione e il supporto per lo sviluppo socio-economico degli Appennini

Nel corso dell’anno 2022 è stato attivato un percorso sperimentale dedicato allo “Sviluppo socio-economico degli Appennini” che si poneva come trasversale alle linee d’indirizzo scelte per il settore Sviluppo Locale (che ricordiamo essere “Immigrazione, integrazione, contrasto alle violenze e alle diseguaglianze sociali”, “Innovazione tecnologica, ricerca, impresa e inserimento lavorativo”, “Alta formazione”), ma concentrava l’attenzione su una fascia del territorio, quella appenninica, da sempre considerata fragile e oggi particolarmente colpita dalla crisi economica causata sia dalla pandemia sia dalla crisi geopolitica in atto.

In seguito a un’attività di ascolto del territorio, sono emersi alcuni problemi da tempo radicati e che sono stati ricondotto a tre linee guida alle quali i progetti potranno ricondursi:

  1. “Orientamento formativo” per i ragazzi delle scuole in loco, ma anche per gli studenti degli istituti di agraria;
  2. “Riurbanizzazione e inserimento lavorativo”;
  3. “Inclusione sociale e welfare familiare”.

Un percorso di sostengo e sviluppo degli Appennini che la Fondazione porta avanti da tempo.

I progetti stanziati per lo sviluppo socio-economico degli Appennini nel 2023

Per un finanziamento pari a 170.200 euro la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna sostiene interventi a favore delle aree appenniniche bolognesi, per incentivare lo sviluppo resiliente di questi territori a forte rischio di spopolamento, a causa di arretratezze infrastrutturali e difficoltà economiche.

Linea formazione e orientamento

Accademia Nazionale di Agricoltura

Il progetto si propone di organizzare corsi formativi e di orientamento dedicati a studenti e studentesse dell’Istituto Superiore “Arrigo Serpieri” e del Liceo Scientifico “Righi” di Bologna, organizzati in ore di lezioni teoriche e di esercitazioni pratiche in campo. I corsi mirano a fornire ai ragazzi che si avviano alla conclusione del loro percorso scolastico, gli strumenti per operare una scelta professionale consapevole, nell’ottica di un futuro lavorativo che possa riflettersi positivamente sullo sviluppo delle comunità locali. Il fine ultimo del progetto è quello, dunque, di catalizzare le capacità, la passione e lo spirito d’innovazione delle giovani generazioni verso un territorio che ha subito e continua a subire la vessazione della dimenticanza e dello spopolamento, ma che al contempo custodisce enormi potenzialità di crescita, mestieri artigiani da tramandare, antiche colture da recuperare, beni materiali e immateriali da valorizzare.

Linea riurbanizzazione e inserimento lavorativo

Cartiera

Cartiera è un laboratorio di moda etica specializzato nella produzione di articoli di pelletteria di alta qualità e a basso impatto ambientale, la cui attività più significativa è l’inserimento lavorativo di persone richiedenti asilo.

In questi anni Cartiera ha assunto anche un ruolo importante di collettore sociale. Infatti, l’intera produzione è situata a Lama di Reno (Comune di Marzabotto), area nella quale si è verificato un fenomeno di deurbanizzazione dovuto alla chiusura, a partire dal 2006, di un’importante fabbrica di carta e derivati che aveva sostenuto l’economia della zona per anni. Grazie alla sua presenza in loco, Cartiera ha riportato al centro dell’attenzione quella porzione di territorio, svolgendo dunque una funzione fondamentale di rivitalizzazione della microeconomia della zona.

Linea inclusione sociale e welfare familiare

ACLI  – Associazioni Cristiane Lavoratori italiani – Comune di San Benedetto Val di Sambro

Attraverso un percorso di recupero della memoria storica su un tema specifico, la strage del treno “Rapido 904” accaduta il 23 dicembre del 1984, il progetto “La storia siamo noi” propone l’organizzazione di laboratori dedicati a ragazze e ragazzi della rete di scuole di secondo grado inferiore e superiore, con il fine di accrescere nei giovani la conoscenza dei luoghi nei quali vivono, di sviluppare un importante senso di appartenenza e di creare al tempo stesso momenti di aggregazione sociale in un territorio nel quale dopo la scuola non ci sono attività utili a questo scopo.

I laboratori che si vogliono attivare sono quattro:

  • Laboratorio sulla legalità;
  • Laboratorio sulla scrittura e il reading;
  • Laboratorio teatrale;
  • Laboratorio ludico-motorio.

Inoltre, saranno realizzati corsi formazione e orientamento su temi quali il welfare, l’assistenza e cura delle persone e il volontariato.

Istituto Comprensivo “Salvo d’Acquisto” – Comune di Gaggio Montano

Il progetto ha come soggetti principali le ragazze e i ragazzi dell’istituto “Salvo d’Acquisto” di Gaggio Montano che verranno accompagnati in un percorso cognitivo, emotivo ed esperienziale alla scoperta del loro territorio. Gli alunni, attraverso laboratori mirate acquisiranno i primi elementi su geologia del territorio, flora e fauna, tradizione e cultura delle nostre montagne. In questo modo si darà priorità alla “percezione ecologica del territorio”.

Il progetto li porterà a cimentarsi con l’esperienza dell’escursionismo e del cicloturismo alla scoperta del nostro Appennino.

Comune di Camugnano

Il progetto ha l’obiettivo di scongiurare il rischio di abbandono scolastico dei ragazzi appartenenti alla fascia di età compresa tra i 16 e i 19 anni, frequentanti le scuole superiori del territorio di Camugnano.

Nel Comune non sono presenti scuole superiori e gli studenti, per frequentare, devono spostarsi a Castiglione dei Pepoli, Vergato o in altri paesi dell’Alto Reno. Purtroppo, non esistono linee di trasporto pubblico in grado di garantire un servizio efficiente perché il territorio non offre la massa critica necessaria per sostenere i costi di realizzazione. A oggi, 15 ragazze e ragazzi residenti nel Comune di Camugnano impiegano un’ora e trenta per andare a scuola tutti i giorni e altrettanto per tornare. Il rischio, come si diceva sopra, è che questi studenti, col tempo, lascino la scuola.

Il progetto si pone come obiettivo l’implementazione del servizio di trasporto pubblico svolto da Tper, con diminuzione dei tempi di viaggio degli studenti della scuola secondaria di Secondo grado.

Compagnia della Venere

Il progetto, dedicato a ragazze e ragazzi in età scolare, prevede una serie di incontri sul tema dell’odio. Si svolgerà interamente nei luoghi dell’Appennino Bolognese, in modo particolare nella zona del Comune di Monzuno. La mancanza di stimoli in età adolescenziale, può aggravare situazioni già fragili con disagi familiari alle spalle. La creazione di un percorso teatrale svolge il ruolo di offrire una alternativa ai giovani e, tramite la comunicazione, di creare un legame con il territorio.

I partecipanti coinvolti in due gruppi distinti saranno i ragazzi dell’Istituto Professionale Edile e gli anziani dell’associazione ANPI di Monzuno. Da questi incontri si cercherà di estrapolare e di lavorare per entrambi i gruppi sulle opinioni, ricordi ed emozioni che emergono, fino alla realizzazione di un canovaccio utile per un finale confronto in scena tra le due generazioni, che si svolgerà presso la Sala Polivalente di Vado (Monzuno), con la presenza del pubblico.

Attori principali del progetto sono i giovani. Attraverso il linguaggio della tecnologia e dei reel, si veicolerà una discussione sui temi dell’odio, con l’obiettivo di instaurare un dialogo costruttivo tra i ragazzi. Proponendo lo stesso lavoro agli anziani (ANPI) e poi mettendo a confronto le due generazioni, si svilupperà nei più giovani la capacità di ascolto e di confronto.

Infine il progetto vuole offrire ai ragazzi una alternativa educativa pomeridiana, che possa diventare costruttiva e di sostegno per la crescita emotiva e personale di questi, in contrasto con la dispersione scolastica e il disagio giovanile.

 

Per maggiori informazioni è possibile contattare il referente del settore Sviluppo Locale Massimiliano Gollini m.gollini@fondazionedelmonte.it